Un operaio di 53 anni ha perso la vita nella mattinata di oggi a Messina mentre lavorava all’interno di un cantiere privato: inutile ogni tentativo di salvargli la vita.
Una scia di sangue infinita quella delle morti bianche in Italia. Nella tarda mattinata di oggi l’ennesima vittima: un operaio di 53 anni, deceduto a Messina mentre stava effettuando dei lavori all’interno di un cantiere privato.
Dai primi accertamenti, pare che il 53enne sia stato colpito alla testa da un pesante oggetto che stava per essere caricato su un mezzo. Un impatto violento che non gli ha lasciato alcuno scampo: i sanitari lo hanno trasportato in ospedale, ma al suo arrivo, il cuore dell’operaio aveva già smesso di battere. In corso le indagini sulla dinamica dell’incidente affidate alla Polizia di Stato.
Messina, incidente sul lavoro: operaio di 53 anni muore colpito da una pressa in un cantiere
Giacomo Marcimino, operaio di 53 anni di Messina, è la vittima dell’incidente verificatosi nella mattinata di oggi, giovedì 23 marzo, all’interno di un cantiere privato nel quartiere Maregrosso del capoluogo di provincia sullo Stretto.
Marcimino stava effettuando delle operazioni nel cantiere quando, per cause ancora al vaglio degli investigatori, come riportano alcune testate locali e la redazione di Repubblica, è stato colpito alla testa da un pesante oggetto. Si presume possa trattarsi di una grossa pressa che stava per essere caricata sul retro di un tir.
Pochi minuti sono bastati agli operatori sanitari per raggiungere il posto, ma non c’è stato nulla da fare per salvare la vita all’operaio. Il 53enne è stato trasportato d’urgenza in ospedale, dove è arrivato già privo di vita. Troppo gravi i traumi riportati nell’incidente.
Ad indagare sull’accaduto è la Polizia di Stato di Messina che, precipitatasi presso il cantiere, si è occupata degli accertamenti per ricostruire nei dettagli la dinamica dei fatti e risalire alle cause. Al vaglio degli inquirenti anche eventuali responsabilità.
Nelle prossime ore, l’autorità giudiziaria potrebbe disporre l’esame autoptico sulla salma, trasferita presso il Policlinico Gaetano Martino del capoluogo di provincia siciliano. Giacomo Marcimino, scrivono i colleghi della redazione di Repubblica, lascia la moglie e una figlia.