LAVORO – Se hai lavorato come SEO negli ultimi anno sicuramente ricorderai la famosa Toolbar di Google PageRank, che mostrava il valore, compreso in una scala da 1 a 10, che Google attribuiva a tutte le pagine di un sito.
Utilizzato prima come parametro incontrovertibile dell’autorità di un sito dai vari SEO Specialist, dopo l’ultimo aggiornamento nel 2013, la barra è stata definitivamente eliminata nel 2016. Da quel momento è stato, almeno inizialmente, logico pensare che il PageRank facesse parte della storia, o per alcuni della preistoria, della SEO. La realtà però è diversa, perché il PR continua ad essere molto influente, anche se non più visibile, in quanto parte dell’algoritmo di Google.
Il Page Rank (o PR) è una formula matematica che giudica il valore di una pagina in base alla quantità e alla qualità dei link che essa riceve. Il suo scopo è determinare la relativa importanza di una determina pagina all’interno del web. Come ci ricorda il consulente SEO di Milano Andrea Ronzanoin un suo articolo, “la funzione PageRank inclusa nella Toolbar di Google funzionava come una vera e propria indicazione ufficiale da parte di Big G sul valore del reale PageRank di un dato dominio web. Veniva appunto chiamata PageRank Toolbar perché, attivando l’apposito strumento incluso nella barra degli strumenti, permetteva di controllare il valore di PR del proprio sito o di altri domini di cui si voleva conoscere il valore. La Toolbar, generalmente, veniva aggiornata 3 o 4 volte all’anno, ed era una metrica ampiamente utilizzata dai SEO Specialist per conoscere la capacità di un dominio di posizionarsi rispetto agli altri.” Era quindi una metrica SEO facilmente consultabile e gratuita, una manna per link builder e non. Quindi, per quale motivo Google ha deciso di eliminare la barra, mantenendo però sempre viva la PR?
Partiamo con il capire perché è stata creata. I fondatori di Google Sergey Brin e Larry Page avevano creato la PR per colmare una lacuna critica presente nei precedenti motori di ricerca: la difficoltà nel valutare la rilevanza dei contenuti presenti in un sito. La finalità del PR è di risolvere questo problema attraverso le citazioni (link) che la pagina riceveva dal web, basandosi sull’esempio della ricerca scientifica, nel cui ambito uno studio viene considerato tanto più importante e attendibile in base al numero di altri studi che lo citano.
Con la crescita di internet ed una maggiore consapevolezza del suo funzionamento, la barra del PR ha iniziato a perdere importanza come metrica SEO isolata. Eliminarla ha permesso di porre fine alla confusione che si stava creando, tra webmaster e utenti, circa il reale significato della PR come metrica. Bisogna aggiungere che anche il link spam è stato un fattore che ha contribuito significativamente alla scelta.
I SEO erano diventati ossessionati dal Page Rank come fattore di valutazione, avendo a disposizione un parametro così affidabile come una toolbar di Google. Ed era anche l’unico visibile e consultabile, cosa che ha provocato l’inizio della fine: tutti vendevano link da siti con PR alta, arrivando a creare una vera e propria industria del link, inevitabilmente sfociata nella deriva dello spam.
Oggi infatti sono molti i valori che vanno presi in considerazione, oltre all’analisi visiva ed empirica di un sito (non contano solo le metriche ma anche i contenuti e il riscontro social).
La risposta è no, perché come abbiamo detto il PR è sempre presente come parametro di valutazione per Google, ma non è più visibile, quindi resta un fattore cruciale e non può essere sostituito.
Tuttavia, ci sono alcune metriche utilizzate dai consulenti SEO che ricordano il funzionamento del PR, come ad esempio Ahrefs URL Rating(UR). Si tratta di una metrica che mostra la qualità del profilo dei backlink di sito su una scala da 1 a 100.
Non possiamo dire con esattezza in cosa ora Ahrefs e PR siano simili, perché non sappiamo come Google abbia configurato il secondo negli ultimi anni; quello che possiamo fare è trovare le similitudini tra Ahrefs e PR originale:
– Vengono considerati i link tra le pagine dal punto di vista qualitativo e quantitativo;
– Vengono tenuti i conto solo i link do-follow per il trasferimento del rating;
– Viene rispettato il link no-follow
In entrambi i casi il web viene scandagliato in lungo e in largo dagli spider di Google per avere una metrica basata sui link quanto più reale e accurata possibile