di Paola Verolini
CIVITANOVA – Arriva a Civitanova dopo una giornata trascorsa a Campotosto e nelle zone colpite dal sisma e la prima cosa che dice ai civitanovesi è che “bisogna rivedere la risposta data dal Governo sulla ricostruzione. C’è una filiera che va sistemata prima che sia troppo tardi”.
Il ministro Orlando, candidato in corsa alla segreteria del Partito Democratico ha salutato così la sala del consiglio comunale rispondendo su due temi delicati, come sisma e sicurezza, sollevati dal vicesindaco Giulio Silenzi.
Il primo. “A Civitanova – ha detto Silenzi affiancato da Mirella Franco segretario del partito locale, dalla senatrice Camilla Fabbri e dall'onorevole Luciano Agostini – non riusciamo ad assumere un solo poliziotto in più eppure la sicurezza è fondamentale”. Orlando ha risposto che il ddl che sarà approvato la prossima settimana garantisce un inasprimento delle pene per chi commette furti in abitazione e che si impegnerà per far si che Civitanova abbia maggiori forze di polizia. Il secondo. ”Il modello di ricostruzione utilizzato dal governo è sbagliato – ha sottolineato Silenzi (assessore durante il terremoto del 1997) strappando un applauso – Non è possibile affidare ad un solo Commissario la gestione dell’emergenza. Troppi ritardi, la situazione va affrontata subito”. Orlando conferma e annuncia il ‘bisogno di rivedere la risposta data dal governo sulla ricostruzione, la difficoltà delle procedure rende lento l'intervento dello Stato".
Poi è stata la volta del suo Pd: Vorrei aprire ‘una nuova pagina’ per il centrosinistra e la prima parola di questa pagina è ‘uguaglianza’. Bisogna ridurre le distanze fra i cittadini, distanze economiche, culturali e territoriali". Poi aggiunge:'Dobbiamo uscire dalla sindrome dell'autosufficienza, dal pensare che possiamo fare tutto da soli. Dobbiamo cominciare ascoltare il Paese e le altre forze politiche del centrosinistra, con le quali dovremo costruire una coalizione". Arrivano anche gli auguri di ‘buon lavoro’ a Renzi e alla parte di Pd riunito al Lingotto: "un luogo che appartiene a tutti noi perché lì è cominciata l'avventura del Pd. Non posso che augurarmi che da questo confronto possa arrivare un arricchimento per tutti quanti”.
Si volta il 30 aprile. Orlando sfiderà Michele Emiliano e Matteo Renzi.