Mister Giovagnoli, via dalle Marche per inseguire il sogno americano

Di Emanuele Trementozzi

Nel campionato 2011-2012 subentrò, a stagione in corso, a Renzo Morreale sulla panchina del Montegranaro e ottenne, con una giornata d’anticipo, una salvezza davvero insperata nel campionato d’Eccellenza. Oggi, mister Filippo Giovagnoli, ha abbracciato il sogno americano e da settembre del 2012 vive a Long Island, a 15 km da New York, dove ha fondato e dirige un Academy di calcio chiamata Istep. L’Indiscreto lo ha contattato e il tecnico marchigiano ha raccontato la sua nuova vita a stelle e strisce.

Mister come le è venuta l’idea di trasferirsi in America? “Nel 2012 il mio socio americano Robert Lewis, conosciuto in Italia in occasione di un Milan Camp, mi ha proposto di venire qui a New York per conoscere il calcio americano. Sono stato in visita un paio di volte e, viste le enormi potenzialità del paese, ho deciso di trasferirmi. Qui in America c’è maggior meritrocrazia, se hai delle qualità puoi davvero costruire qualcosa di importante. Stiamo avendo un discreto successo, i nostri bambini migliorano giorno dopo giorno e giocano un buon calcio….e vincono pure. La stagione sta volgendo al termine, ma presto inizierà un’estate intensissima che ci vedrà partecipare a delle Leghe estive, oltre ai camp dell’Ac Milan. Sul nostro sito, www.istepusa.com, è possibile vedere tutte le nostre attività”.

Anche la sua famiglia si è trasferita? “Si certamente, mia moglie Maura e mio figlio Gionatan, di tre anni, che sta anche imparando la lingua inglese”.

Ti manca qualcosa dell’Italia? “Sì, mi manca la competizione e la cultura calcistica che qui è tutta da coltivare. I miei amici e i miei familiari vengono spesso a trovarmi, da quando sono in America avrò ospitato come minimo 25 persone. Prima di trasferirmi negli Usa mi sono laureato in Scienze Motorie, ho conseguito il patentino Uefa A e i brevetti Coerver. Subito dopo aver smesso di giocare ho iniziato ad allenare a Urbania, poi Urbino, Montesangiusto, Monte San Savino, Gubbio e Montegranaro. Fortunatamente ho fatto sempre abbastanza bene”.

Oramai si sente americano a tutti gli effetti? “No, io sono più che mai italiano. Ma la mia vita professionale la vedo solo qui in America, dove per altro mio figlio ha sicuramente maggiori opportunità per il futuro”.

Anche lì in America si avverte la crisi economica? “Qui si sta bene, la zona nella quale vivo è abbastanza ricca”.

Chi deve ringraziare per questa sua nuova vita? “Sicuramente mia moglie, senza di lei questo sogno americano sarebbe stato irrealizzabile”.

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