MARCHE – Borse, cosmetici, accessori, gadget, abbigliamento, articoli per bambini e per la pesca. Ma anche auto e moto, casalinghi, vino, scarpe, biciclette, parquet, prodotti elettronici e farmaceutici, libri, occhiali, giocattoli fino alle “piante di acqua dolce”, ai sistemi di allarme e ai servizi di pompe funebri.
E’ solo una piccola frazione di quello che si può comprare sul web attraverso le 463 imprese marchigiane operanti nel settore delle vendite online che, a fine 2015, risultavano iscritte al Registro delle imprese delle Camere di commercio. Il ritratto del fenomeno emerge dai dati elaborati da InfoCamere per Unioncamere, secondo i quali il ‘boom’ delle imprese di vendita via internet ha visto Negli ultimi sei annI una crescita continua, mentre le imprese tradizionali del commercio stentavano.
“Nella nostra regione”commenta il presidente Unioncamere Marche Graziano Di Battista “le imprese che vendono esclusivamente on line i loro prodotti sono passate dalle 180 del 2009 alle 463 del 2015, con un aumento di 283 imprese pari al 157,2 per cento. Si tratta di attività che hanno registrato in questi anni di crisi, una espansione del loro fatturato e della produzione, riuscendo a raggiungere, grazie al web, i loro clienti in ogni parte del mondo ed a conquistarne di nuovi sia in Italia sia all’estero.”
Mentre le imprese di commercio on line crescono, quelle che vendono i loro prodotti attraverso i canali tradizionali, scendono: in sei anni sono passate da 21.049 a 21.186, con la perdita di 55 aziende.
La provincia marchigiana con il maggior numero di imprese commerciali on line è quella di Ancona (129), seguita da Pesaro Urbino (111), Macerata (90), Fermo (72) e Ascoli Piceno (61).
In Italia le imprese di commercio al dettaglio via internet, tra il 2009 e il 2015, sono aumentate da 5.933 a 14.927, con un saldo di 8.994 aziende , pari al 151,6 per cento.
A guidare la corsa nazionale del commercio virtuale sono gli imprenditori abruzzesi (+260% le imprese con sede nella regione adriatica, nel periodo considerato), seguiti da quelli pugliesi (+218%) e da quelli campani (+202%). In termini assoluti, la crescita più consistente si registra invece in Lombardia (1.694 imprese in più nei sei anni), in Campania (+1.069) e nel Lazio (+983).