VOLLEY – “La rinuncia alla SuperLega è stata una scelta razionale, condivido appieno la linea adottata dalla società”.
Parole e musica sono di Federico Moretti, opposto della B-Chem protagonista in assoluto di un campionato vinto meritatamente sul campo, nonostante tutto. Parole di un leader, di un veterano dalla grande esperienza, non di uno qualunque.
Fede, che divide la sua vita extra pallavolistica tra sociale e studi universitari, è pronto a rituffarsi subito in una nuova avventura targata B-Chem.
Federico, rammarico o scelta prevedibile quella di non iscriversi al prossimo campionato di SuperLega? “Poteva starci quest’epilogo, sapevamo che sarebbe stato molto impegnativo il passaggio dall’A2 alla SuperLega dal punto di vista economico ed organizzativo. Quando il Dg Carlo Muzi mi ha telefonato per comunicarmi la scelta ho subito compreso la sua delusione ma, nel contempo, la razionalità di una scelta non facile. Gli ho risposto che la scelta era pienamente condivisa dal sottoscritto. I nostri dirigenti hanno provato fino all’ultimo ad evitare tutto questo, ma era da mettere in conto questo rischio e la delusione è stata sicuramente mitigata”.
Ha paura del fatto che questa rinuncia smorzi l’entusiasmo dei tifosi? “Sinceramente no, perché quando eravamo a Pesaro per seguire la Nazionale e la notizia si era già sparsa, i nostri tifosi accorsi in pullman ci hanno incoraggiato e chiesto di vincere nuovamente per prenderci quello che la società merita”.
Qual è stato il segreto di questo miracolo firmato B-Chem? “Sicuramente il fatto che non avessimo nulla da perdere, giocando costantemente senza pressioni. Avevamo una grande voglia di vincere e questo ci ha permesso di avere la meglio rispetto a società molto più forti e attrezzate di noi. Dopo la finale persa di Coppa Italia abbiamo capito che avremmo potuto dare filo da torcere a tutti. Anche se per quella Coppa il rammarico resta, soprattutto a livello personale, perché non l’ho mai vinta. Realizzare una doppietta sarebbe stata una cosa straordinaria”.
Com’è stato lavorare insieme a tanti giovani? “C’è voluta molta pazienza, soprattutto all’inizio. Molti di loro non avevano mai giocato a questi livelli e siamo stati tutti bravi a prendercene cura. Penso, oltre a me, a Miscio e Casoli, senza dimenticare l’incredibile lavoro fatto dal coach Gianluca Graziosi. A volte erano un po’ troppo esuberanti, noi abbiamo cercato di tenerli a bada e condurli verso un traguardo inaspettato”.
Quanti di loro pensa di ritrovare anche il prossimo anno? “Sarà difficile trattenerli tutti, vengono dalla vittoria di un campionato e avranno sicuramente offerte importanti. In ogni caso la società saprà come muoversi, su questo mi sento in una botte di ferro”.
C’è differenza tra i giovani di oggi e quelli della sua generazione? “Certamente, ai miei tempi i giovani non avevano molta possibilità di emergere e le occasioni per mettersi in mostra erano davvero poche. Personalmente credo di aver affrontato maggiore gavetta, basti pensare agli anni di Cagliari, Latina, Taranto. Ho giocato molto poco ma avevo davanti a me campioni straordinari, è stata comunque un’esperienza molto formativa”.
Ha qualche rammarico per un’A1 che ha solo assaggiato senza vivere da protagonista? “No, non ho mai avuto la presunzione di dover giocare per forza in A1. Nel tempo il livello si è abbassato ma ho fatto tutto quello che ho dimostrato di meritare. Al volley ho dedicato tempo e sacrifici, continuando anche il mio percorso di studi all’Università. Sono soddisfatto, oggi, di quello che ho fatto in carriera”.
Il prossimo campionato come lo vede? “Sarà difficile ripetersi, l’obiettivo principale sarà di quello di mantenere alto l’entusiasmo e poi osservare con calma quello che arriva”.
Peccato per quel derby mancato contro la Lube…”Da bambino sognavo di poterci giocare con la Lube, sarebbe stato fantastico affrontare una squadra così forte in un derby tutto marchigiano…Ma ripeto, la società ha fatto una scelta razionale e responsabile, assolutamente da condividere e sottoscrivere. Non si è voluto fare giustamente il passo più lungo, contenendo i rischi e le conseguenze che, in caso contrario, avrebbero portato la società ad emulare altri sodalizi poi scomparsi negli anni”.
Federico Moretti è anche impegnato nel sociale con l’Associazione “Asante Sana”…”Si è vero, un progetto al quale tengo tantissimo e che sto portando avanti tra un impegno e l’altro del volley. Abbiamo diversi discorsi solidali in piedi e a breve ci recheremo in Africa per studiare altre iniziative benefiche. Nel manifesto dell’organizzazione benefica spiccano l’obiettivo di promuovere sul territorio valori in via di estinzione, come quelli della solidarietà e della tolleranza e la volontà di sensibilizzare le persone sulle condizioni di vita disagiate nei paesi in via di sviluppo”.
Insomma, campione in campo e nella vita. Questo è Federico Moretti che, dal prossimo anno, è pronto a nuove sfide con il Volley Potentino.