MACERATA – La Direzione sanitaria dell’Asur Area Vasta 3 di Macerata, ha informato che è deceduta una paziente di 52 anni, di Recanati, in conseguenza dei postumi della listeriosi che l’aveva colpita nei primi giorni di febbraio del 2016.
Le condizioni della paziente, affetta da altre importanti patologie, erano risultate molto gravi sin dall’inizio della malattia che si è presentata come “meningo – encefalite con stato di coma”. Si tratta del terzo decesso nelle Marche collegabile al cluster di listeriosi umana che si è verificato, nel territorio regionale, a partire dal maggio 2015 e che ha registrato l’ultimo nuovo caso il 4 marzo 2016. Tutti gli altri casi sono guariti dalla patologia infettiva.
Pur non potendo considerare il focolaio ancora concluso, in quanto sono in corso di ultimazione le indagini di laboratorio ed epidemiologiche, la situazione può essere interpretata come una tendenza all’estinzione dell’episodio, essendo trascorsi più di 90 giorni dall’ultimo nuovo caso. A seguito delle indagini avviate dalle strutture dell’Ars (Agenzia regionale sanitaria) e dell’Asur (Agenzia sanitaria unica regionale), in collaborazione con l’Istituto zooprofilattico sperimentale Umbria e Marche e il Laboratorio di riferimento nazionale per listeria dell’Istituto zooprofilattico sperimentale dell’Abruzzo e Molise, subito dopo l’evidenza di un anomalo aumento dei casi umani di listeriosi, nel mese di febbraio 2016 è avvenuta la identificazione sia di un alimento (salume “coppa di testa”), che di uno stabilimento marchigiano contaminati da Listeria monocytogenes con caratteristiche microbiologiche sovrapponibili al 100% con quelle che hanno determinato l’epidemia di casi umani.
Con il supporto anche delle strutture dell’Istituto superiore sanità del ministero della Salute e il coordinamento del Gores (Gruppo operativo regionale per le emergenze sanitarie) sono state intraprese tutte le iniziative necessarie per contrastare la diffusione dell’infezione: informazione della popolazione, blocco delle attività di produzione e commercializzazione, nonché il ritiro dal commercio dei prodotti alimentari a rischio. Inoltre, sono state attivate le procedure di controllo sanitario integrativo sugli stabilimenti marchigiani di produzione, di commercializzazione e sui punti vendita sia di dettaglio che di grande distribuzione organizzata dei supermercati collegabili agli alimenti contaminati.