TOLENTINO – Ad un anno dal terremoto, si è svolta il 30 ottobre all’Abbadia di Fiastra (Mc) una giornata “Tra Memoria e speranza”.
Una giornata conclusasi con un concerto dell’Orchestra El Sistema di Macerata, l’Orchestra Music Academy di Ascoli e del coro Uteam formato dalle università della terza età, provenienti dalle zone maceratesi più colpite dal sisma.
Una serata fortemente simbolica – voluta dai monaci dell’abbazia cistercense, in collaborazione con il Centro di spiritualità e cultura “La Porta Bella" con il patrocinio della Regione Marche e del Comune di Tolentino – che ha avuto come protagonisti i più giovani da una parte e gli anziani dall'altra, entrambi testimoni, con il loro messaggio musicale, della volontà della terra maceratese ricominciare e di guardare avanti. E’ stata un’iniziativa molto importante per il territorio, un lavoro di più realtà animate dal desiderio di offrire al pubblico una serata di bellezza e di serenità, occasione unica anche per le tre realtà coinvolte che hanno presentato brani eseguiti sia dai singoli gruppi, sia da tutte le formazioni unite. Grande successo, dunque, per un grande concerto che, nella suggestiva cornice dell’abbazia di Fiastra, ha proposto musiche di Charpentier, Capoferri, Cecchini, Rossini, Dvorak, Mameli e Verdi.
Alcuni brani sono stati eseguiti dai nuclei di Ascoli e Macerata e dal coro Uteam singolarmente ed altri insieme. Emozionante l’Ave Maria di Schubert cantata da Denis Bonjaku, 12 anni, alunno del Maestro Aldo Cicconofri, che tra i vari concorsi vinti, ha recentemente ottenuto la medaglia d’oro al Concorso internazionale "Crossroad of the muses" nella categoria "pop giovani" ed il Grand Prix a Sofia, Bulgaria. Il tutto sotto la guida musicale dei maestri Mirthe Goldman, Luca Cecchini, Aldo Cicconofri e Luciano Feliciani. Le orchestre del Sistema fanno parte di un progetto avviato ormai da 5 anni a Macerata ed Ascoli Piceno.
Il Sistema è un’esperienza unica ed originale, un modello didattico musicale, ideato e promosso in Venezuela da José Antonio Abreu, dal 1975 e consiste in un sistema di educazione musicale, diffusa e capillare, con accesso gratuito e libero per bambini e ragazzi di qualsiasi provenienza, e basato fondamentalmente sul suonare in orchestra. IL SISTEMA vuole proprio porsi come un metodo di inclusione sociale e di educazione attraverso la musica, per bambini italiani e stranieri, sani e portatori di handicap, basato sulla pratica musicale di gruppo, unendo alla relazione umana, la condivisione artistica e il senso di responsabilità reciproca, così che i bambini ed i ragazzi possano già crescere in una dinamica di rapporti positivi imparando insieme anche la musica. La musica può essere una straordinaria esperienza di crescita personale per ogni bambino e adolescente, ma anche una grande occasione di rinnovamento per la società, efficace strumento di integrazione sociale e sociale e come modalità per lo sviluppo delle intelligenze dell’essere umano. L’insegnamento della musica è diventato una risposta all’assenza di speranza e di prospettive per il futuro. Per questo, educare i giovani sin dalla più tenera età attraverso la musica è un progetto rivoluzionario. La situazione sociale e civile che viviamo in Italia ha ovviamente caratteristiche differenti da quella venuezuelana infatti si pone non solo come aiuto e sostegno a famiglie e ragazzi con difficoltà economiche, psichiche e sociali, ma si propone anche come risposta al bisogno di significato e compagnia. Questo progetto sta sempre più prendendo la forma di una educazione musicale che mira allo sviluppo di intelligenze umane ed emotive, delle relazioni interpersonali ed empatiche. L'apprendimento della musica avviene attraverso un canale emozionale piacevole, dove la percezione del bello e del positivo motivano anche la fatica. Il gruppo musicale diventa così una comunità umana dentro la quale si vive un processo di apprendimento che diviene occasione di crescita personale verso un grande obiettivo comune che è la realizzazione di un evento artistico. Il Sistema in Italia quindi si pone come risposta ad una emergenza educativa che si è manifestata sempre più chiaramente negli ultimi anni.