Il presidente del Napoli, dopo la batosta col Milan, commenta la situazione degli ultras, che hanno creato disordini in curva B
Siamo al limite del paradossale. Una squadra, del Sud, in Italia, il Napoli, che ha una delle tifoserie più appassionate e calde, sta per vincere il suo terzo scudetto, dopo un’attesa di 33 anni, ma gli ultras, sono alquanto freddi e distanti. Girano video e purtroppo testimonianze, su quanto è accaduto durante la partita col Milan di domenica sera al Maradona.
La parte calda del tifo azzurro, non è mai stata d’accordo con i pensieri e le azioni anche economiche del presidente Aurelio De Laurentiis. Dopo gli scontri con i tifosi della Roma, dello scorso mese di gennaio, ai supporters azzurri furono vietate le trasferte per 2 mesi. Ma adesso, la situazione è peggiorata.
De Laurentiis: “Questi non sono tifosi”
La Questura di Napoli, infatti, ha vietato all’interno delle curve A e B, l’entrata di bandiere, tamburi e megafoni, strumenti, base per il tifo in ogni stadio. Perché? È una punizione? Fatto sta che quando arrivano le tifoserie ospiti, al Maradona entra di tutto. Di chi è la responsabilità?
De Laurentiis, dopo l’incontro con il Coni nel Forum sugli stadi ha detto: “Quelli di domenica, non sono tifosi, sono delinquenti, cui non è permesso mortificare le famiglie che vogliono assistere ad una partita”. Spero non ci siano disordini qualora si vincesse lo Scudetto, a Napoli”. Agli ultrà non va giù il caro biglietti, imposto per la partita di Champions League col Milan: “A Milano nessuno si lamenta, San Siro incasserà 10 milioni di euro, noi solamente 5. A Napoli devono smetterla di piangersi addosso.”
Intanto, De Laurentiis, è stato in Questura con Alessandro Giuliani, per rivedere i video registrati durante il match, con risse tra gruppi e lancio di fumogeni nel campo. Al momento, sono stati emessi 24 Daspo per alcuni responsabili dei fatti.
Poi, il massimo dirigente del Napoli, fa riferimento anche al piccolo battibecco tra Maldini e Spalletti alla fine del primo tempo: “Sono situazioni che ci possono stare. Sono parti integranti dello sporto. Conosco Spalletti, è una persona molto educata. Maldini per arrabbiarsi così, avrà avuto i suoi motivi”.
Prossima puntata, mercoledì 12 aprile a San Siro, quarti di finale di Champions League, gara di andata.