Il presidente del Napoli, verrà tutelato con una scorta, per qualche problemino con la parte calda del tifo napoletano
Aurelio De Laurentiis, salvò il Napoli, nel 2004, prendendolo dalle ceneri del fallimento della gestione Naldi-Corbelli e lo fece ripartire dal campionato di serie C, dove la squadra azzurra non era mai stata prima. Nel giro di 3 stagioni, gli azzurri, tornarono in serie A, e da circa 14 anni, il Napoli è sempre in Europa.
Ma, agli ultras azzurri, De Laurentiis, non piace tanto. Forse per il modo di imporsi, uomo forte, che comanda la sua squadra. A volte il presidente non ha usato frasi proprio gentili nei confronti dei napoletani, ed ai tifosi, questo non andava proprio giù.
De Laurentiis sotto scorta
Ad inizio stagione De Laurentiis, decise di ridurre gli stipendi a tutti i calciatori, per problemi di bilancio, che cominciava a diventare rosso. Non ha rinnovato il contratto ad Insigne, Mertens e Koulibaly, colonne del suo Napoli, che sono andati via, con il dolore dei tifosi.
Minacce a Dimaro, fischi e contestazioni a Castel Di Sangro, dove la squadra con Spalletti cominciava il ritiro stagionale. Eppure De Laurentiis, non si arrese. Ed in una conferenza stampa disse: “Vinceremo lo Scudetto”. Le reazioni dei tifosi e della gran parte del giornalismo partenopeo furono irrisorie e critiche allo stesso tempo. Intanto, il Napoli sta vincendo il campionato dopo 33 anni e sta avendo ragione lui.
La questura, dopo l’incontro del presidente con Piantedosi, ha deciso di tutelare il presidente con una scorta personale, dopo alcuni episodi di minacce da parte di un gruppo estremo di tifosi del Napoli, che non accettavano la decisione sia della società che del Questore di non permettere l’ingresso di bandiere, striscioni, megafoni e tamburi all’interno del Maradona.
Decisione esagerata? Può darsi, perché De Laurentiis, con le sue decisioni e gestioni finanziarie sta avendo ragione, ed un giorno i tifosi dovranno ringraziarlo per l’impresa alla quale sta arrivando.
Le tensioni ci sono sempre state, soprattutto quando gli ultras chiedevano di “cacciare i soldi” oppure “Pappone vattene”, mettendo striscioni di protesta all’esterno dello stadio, oppure minacciandolo fuori allo studio del suo dentista.
Episodi che con lo sport non hanno niente da vedere, per una città che vive di calcio, ma che a volte, esagera fin troppo.