“L’interlocuzione con il Parlamento e il coinvolgimento di tutte le forze parlamentari sono passaggi fondamentali». Così il premier Giuseppe Conte alla Camera. «Il quadro epidemiologico è in via di transizione verso lo scenario 4 con particolare riferimento ad alcune regioni.
La curva dei contagi impone nuove misure – La curva dei contagi di sabato ha imposto un nuovo corpus delle misure restrittive da adottare anche prima di mercoledì 4 novembre. Dopo un ulteriore interlocuzione con i presidenti delle Camere ho chiesto di poter anticipare già ad oggi queste mie comunicazioni così che il parlamento possa esprimersi prima di adottare il provvedimento». Afferma il premier Giuseppe Conte nel suo intervento alla Camera. «Introdurremo il limite agli spostamenti da e verso le regioni con elevati coefficienti di rischio» salvo esigenze di lavoro, studio e salute. Nel dpcm si prevede «anche integralmente» la didattica a distanza per le scuole di secondo grado. “Per l’intero territorio nazionale intendiamo intervenire solo con alcune specifiche misure che contribuiscano a rafforzare il contenimento e la mitigazione del contagio. Chiudiamo nei giorni festivi e prefestivi i centri commerciali ad eccezione di negozi alimentari parafarmacie e farmacie ed edicole dentro i centri. Chiudiamo i corner per le scommesse e giochi ovunque siano, chiuderanno anche musei e mostre.
La curva corre in ogni Continente. L’Ue all’interno di un quadro globale è una delle aree più colpite dall’urto della seconda ondata. Nelle ultime settimane l’incremento di casi Covid è stato di 150 contagi per ogni 100 mila abitanti ed anche nel nostro Paese la situazione è in peggioramento, la recrudescenza ha condotto ad una moltiplicazione significativa dei contagi.
Alla luce dell’ultimo report di venerdì e della situazione particolarmente critica in alcune regioni siamo costretti a intervenire in una ottica di prudenza per mitigare il contagio con una strategia che va modulata sulle differenti criticità» delle Regioni.
Nel prossimo dpcm indicheremo 3 aree con tre scenari di rischio con misure via via più restrittive. L’inserimento di una Regione avverrà con un’ordinanza del ministro della Salute».
Non stiamo subendo una insostenibile pressione nei reparti di terapia intensiva, ma un crescente e preoccupante affollamento ai restanti reparti”. “I pazienti in terapia intensiva al momento sono poco più della metà dei posti letto attivati grazie alle forniture incrementali fornite dal governo tramite il commissario. All’inizio dell’emergenza – ha aggiunto – gli ospedali disponevano di 5.179 posti in terapia intensiva, in questi mesi abbiamo distribuito 3.370 nuovi ventilatori, i posti letto attivati e attivabili sono 9.052, +75%. Arcuri ha a disposizione 1.789 ventilatori che verranno distribuiti nei prossimi giorni che porteranno i posti letto a 10.841”.