CIVITANOVA – E' stata una cerimonia emozionante e nel contempo divertente quella che si è svolta ieri 12 agosto, sulla punta del molo nord, per l'inaugurazione della targa “O fra … che tte sa li Milanesi!” e dell'immagine segnavento del Patrono San Marone fatte realizzare in acciaio inox dall'Accademia Primo Dialetto A. e M. Guarnieri di Civitanova Marche, con il contributo dell’Associazione produttori Piccola Pesca e Pesca costiera, della Banca delle Marche, della Capitaneria di Porto, della Casa del pescatore, del Comune, del Club Vela Portocivitanova, del Fustellificio P.M., del Mercato Ittico Comunale, dell’Officina meccanica Grilli, di Recchioni Primo e Adolfo, dello Scalalaggio Anconetani. Insieme agli organizzatori dell'Accademia primo dialetto, c'erano moltissimi curiosi intervenuti per l'occasione della cerimonia di benedizione impartita dal parroco Mario Colabianchi.
Per l'Amministrazione erano presenti il sindaco Tommaso Claudio Corvatta, gli assessori Francesco Peroni (Pesca) e Cristiana Cecchetti (Ambiente), e rappresentanti della Capitaneria di Porto. “Il porto rappresenta la vita che cambia – ha detto Corvatta – con la sfilata delle barche che arrivano e prendono il largo. Le tantissime persone che ogni giorno fanno la loro passeggiata al faro da oggi troveranno l'immagine di san Marone che simbolicamente benedice il mare e i suoi abitanti e questa simpatica frase che rappresenta tutto lo spirito e l'orgoglio dei civitanovesi, proprio come i due amici che anni fa hanno attraversato l'Adriatico in barca a vela e hanno reso storico il loro adagio”.
Un ricordo ai fratelli Guarnieri è stato espresso da primo Recchioni che, raccontando la storia di una lunga amicizia nelle sfumature del dialetto, ha poi invitato ad abbellire con panchine e altri decori questo magnifico luogo che è la vera cartolina di Civitanova, con lo sfondo del campanile di Cristo Re. “Mi auguro – ha detto Recchioni – che tutti coloro che attraverseranno questo porto, manderanno un segnale di saluto al santo e portino così nel cuore l'immagine di Civitanova”. Dopo la benedizione, Ena Giuggioloni ha letto una poesia in vernacolo di Sandro Bella.