Chi era davvero Robert Oppenheimer, il fisico passato alla storia come “il padre della bomba atomica”? Il ritratto dell’uomo protagonista del film.
Oppenheimer pellicola di Christopher Nolan attesa nelle sale da più di un anno ha riacceso i riflettori (che poi non si erano mai spenti) su J. Robert Oppenheimer, il fisico statunitense passato alla storie per essere il padre della bomba atomica. Un eterno Prometeo molto osteggiato di cui si torna a parlare. Scopriamo chi era.
Al cinema Oppenheimer ha già sbancato il botteghino, un film colossal di quelli che solo Nolan, tra i pochi, sa ancora sfornare. Ma al di là del film in sé, della sua attendibilità storica, degli apprezzamenti e delle critiche che pure si sono lette verso questo lavoro, il film ha avuto il merito soprattutto di parlare nuovamente di un uomo il cui nome di anagrafe un po’ si è dimenticato, ma che comunque viene ricordato come il “padre della bomba atomica“.
Un’allusione che ha nel mezzo il mondo; ancora oggi infatti sono tante le critiche, soprattutto morali, nei confronti del fisico americano. Un Prometeo dei tempi moderni – così come lo avevo ribattezzato Kai Bird e Martin Sherwin vincitori del Pulitzer con il saggio a lui dedicato, che è poi anche l’opera che ha ispirato il film- che aveva donato agli uomini un’invenzione che avrebbe cambiato la storia, proprio come il dono del fuoco dell’eroe mitologico ha cambiato il corso della storia ed evoluzione umana.
L’intreccio con la guerra e la successiva caccia alle streghe
Quella di Oppenheimer è una storia oltre che una vita strettamente intrecciata al secondo conflitto mondiale, a cui per uno strano scherzo del destino la sua invenzione ha posto definitivamente fine. Statunitense di origine tedesca e famiglia ebraica, nel 1939 nello stesso giorno in cui Hitler invadeva la Polonia, “Oppie” -com’era chiamato dai colleghi- pubblica con i collega Snyder un articolo in cui si gettavano le basi per la teoria dei buchi neri che fu però effettivamente elaborata solo 30 anni dopo.
Questo dà il quadro del genio che fu Oppenheimer e del motivo, probabile, per il quale fu scelto dal generale Groves come capo del progetto Manhattan che è poi il progetto che portò alla realizzazione delle bombe atomiche, quelle all’uranio e al plutonio che furono sganciate a Hiroshima e Nagasaki.
A questo progetto parteciparono tutte le più geniali menti dell’epoca, eppure in piena guerra fredda fu solo contro Oppenheimer che si iniziò una caccia alle streghe. Fu infatti particolarmente osteggiato dal senatore McCarthy che, nella sua personale guerra di epurazione al comunismo, lo accusò di essere un comunista e di aver rivelato al blocco sovietico informazioni riguardanti la bomba. Questo perché così come l’aveva inventata, Oppenheimer aveva imparato a temere ed odiare la sua invenzione; all’indomani dell’esplosione dei prototipi scrisse “Ora sono diventato morte, il distruttore dei mondi“.
Una svolta e un’attività pacifista – Oppenheimer e i suoi collaboratori cercò in tutti i modi di impedire l’utilizzo della bomba sui civili- che portarono anche nel mirino dell’FBI. Accuse, interrogatori e processi falsa che lo allontanarono dall’Atomic Energy Commision a cui era a capo. Il suo nome è stato riabilitato solo 1963 pochi anni prima della sua morte avvenuta nel 1967 a causa di un tumore alla gola.