Chi lavora su Twitch ha la partita IVA. Questo è sicuramente quello che ti starai chiedendo dopo aver osservato gli streamer più famosi e dal momento in cui registrano numeri da paura.
D’altronde, chiunque approdi sulla piattaforma dedicata ai video streaming in live, può farlo sia per passatempo e sia per intraprendere una probabile carriera imprenditoriale. Perché uno streamer è questo, un freelance che paga le tasse poiché ne trae un profitto.
Pagare le tasse su Twitch è un obbligo?
Pagare le tasse su Twitch è obbligatorio in quanto, se ti venisse pagato un video, arrivassero proventi dalle tue live o ancora, grazie all’affiliazione con la piattaforma otterresti guadagni costanti, allora è a tutti gli effetti un lavoro.
Diverso è il caso, se fossi uno streamer poco navigato e conosciuto, la cui attività è senza scopo di lucro. Esistono diversi modi per guadagnare su Twitch, ma se non sfruttassi nessuno di quest’ultimi e magari arrivasse una collaborazione pagata saltuaria, potrai ricorrere alla ricevuta occasionale.
Per aprire partita IVA svolgendo lo streamer a tempo pieno su Twitch, hai essenzialmente due soluzioni convenienti e con tassazione agevolata:
- Regime ordinario: qualora facessi un buon fatturato e laddove non sia possibile rientrare nel pagamento delle tasse con l’agevolazione.
- Regime forfettario: aderiresti al regime senza IVA e con le tasse al 5% o massimo al 15%. Questo dipenderà dalla tua posizione burocratica, motivo per cui sarà indispensabile un commercialista.
Fai le tue valutazioni in base a ciò che ti viene suggerito. Ricorda in ogni caso, che con il regime forfettario non potrai detrarre le spese perché sei già in una situazione agevolata.
Lavorare su Twitch: vanno pagare le tasse sulle donazioni?
Le tasse su donazioni sfruttando il social Twitch è sempre un argomento spinoso. Di per sé, il Fisco italiano non ti chiederà di fatturare denaro che di per sé, non ha uno scopo di lucro. Ciò significa che con le donazioni non si può avviare una professione.
Ma immagina che aziende di terze parti o partner, comincino a mandarti donazioni superiori ai 5 mila euro l’anno ad esempio, l’Agenzia delle Entrate qualche dubbio se lo porrebbe, in quel caso dovrai dar conto e ragione a loro.
Quindi, inizialmente potresti valutare anche la possibilità di farti inviare un prodotto gratuitamente dall’azienda, a volte il valore è davvero tanto (nel caso di smartphone, smart TV, aspirapolvere etc), dove non ti occorrerà partita IVA poiché non percepisci denaro.
Non appena il tuo canale aumenterà di follower e inizieranno ad arrivare più richieste di collaborazione, a quel punto potrai aprire la tua partita IVA e pagare le tasse su Twitch.