ECONOMIA – Potrebbe diventare obbligatoria anche in Italia la sottoscrizione di una polizza ad hoc per le case costruite in zone sismiche.
Le tante scosse telluriche che nel nostro Paese hanno seminato morte e distruzione hanno innescato da tempo un ampio dibattito in seno al Governo, che sarebbe quasi pronto a varare una serie di provvedimenti. Dopo i recenti eventi di Ischia il Governo sembra stringere i tempi sulle decisioni prese che sostanzialmente ruoterebbero attorno all'obbligatorietà di un'assicurazione per le case erette in zone sismiche e norme rigorose sugli immobili che, se riconosciuti non a norma,non potranno essere venduti.
Al momento l'unica certezza è il sisma bonus 2017, ovvero le detrazioni fiscali ai quali ha diritto il contribuente che abbia eseguito interventi certificati di adeguamento sismico su prime e seconde case.
L'Italia rendendo obbligatoria la polizza terremoto potrebbe uniformarsi alle scelte già compiute da altri paesi, dove la sottoscrizione è un obbligo già da tempo grazie sostanzialmente a due sistemi: quello privato e quello misto pubblico-privato.
Nel primo caso il pagamento della polizza è a carico del proprietario dell'edificio, come in Francia, dove però lo Stato interviene nel caso in cui gli eventi presentino una gravità estrema.
L'opzione mista pubblico-privato, utilizzata ad esempio in Nuova Zelanda, prevede il contributo dell'ente pubblico sino ad un limite ben preciso, lasciando all'assicuratore privato il risarcimento delle eccedenze del sinistro.
I terremoti sono eventi del tutto naturali, difficili da prevedere ma soprattutto impossibili da evitare. Per contro è possibile essere previdenti e fruire di una tutela per i singoli e le famiglie, scegliendo di sottoscrivere una polizza contro le calamità naturali ed i sismi.
Una polizza che possa garantire il risarcimento dei danni subiti in seguito ad eventi naturali per i quali si è deciso di assicurarsi. In Italia, ad oggi, l'assicurazione non è ancora obbligatoria e rientra nella lista delle polizze volontarie.
Chi sceglie di sottoscrivere un prodotto di questo tipo deve sapere che il costo del premio è diverso a seconda della zona in cui risulta edificata la casa, questo perchè alcuni territori risultano tragicamente a rischio. Si tratta di aree geografiche in cui le calamità naturali si verificano più frequentemente.
Aree e probabilità diverse fanno si chele coperture relative a questa tipologia di polizza risultino differenti.
Siamo di fronte ad un tipo di polizza valore, caratterizzata da rimborsi che variano a seconda dell'area in cui è collocata l'abitazione e delle scelte compiute dalle compagnie assicuratrici.
Di norma le polizze considerano risarcimenti che possano ottemperare alla ricostruzione, ad una nuova sistemazione, oppure all'acquisto di un nuovo immobile.
La durata della polizza in termini di tempo è annuale, perfettamente rinnovabile e soggetta a recesso del contratto in un momento qualsiasi da parte del sottoscrittore.
Il mercato mette a disposizione prodotti diversi ed è possibile anche sottoscrivere un' assicurazione terremoto online.
Scorrendo il contratto è importante verificare sempre il massimale garantito dalla compagnia, con la quale si intende sottoscrivere la polizza per evitare in seguito spiacevoli sorprese.
Tornando invece ai termini della proposta di Governo è palese che l'intento sia quello di dar vita ad un provvedimento decisamente restrittivo capace di annullare atti pubblici e scritture private, fra persone ancora in vita, che considerino quale oggetto il trasferimento dei diritti relativi ad un edificio, o ad una singola parte, edificati in zone sismiche di cui è rilevata l'estrema pericolosità.
Entrando nel merito si tratterebbe di un provvedimento valido sia nel caso in cui il trasferimento di una proprietà immobiliare avvenga per effetto di una donazione o di una vendita.
Prima del rogito dovranno quindi essere fornite dichiarazioni specifiche, dove risulti evidente la conformità dell'unità immobiliare alle norme.
Adeguare gli immobili alle nuove normative non è cosa di poco conto e saranno necessari tempi lunghi per l'entrata in vigore di eventuali nuove norme.
Quasi sicuramente si parla di almeno cinque anni per gli immobili residenziali, le strutture alberghiere e quelle in uso alle realtà pubbliche. Negli altri casi gli anni potrebbero essere sette.