Sul porto di Civitanova è scontro fra fronte del sì e fronte del no. Le 4 associazioni che si sono radunate al Club Vela nella mattinata di ieri – Il Madiere, la Casa del Pescatore, i Produttori Piccola Pesca, il Comitato degli operatori portuali (gruppo che ha fatto partire la raccolta firme contro il progetto Eurobuilding) – tra le cose dette alla stampa hanno fatto sapere ai giornalisti dell’interesse a investire sul porto.
A seguito delle loro dichiarazioni, il gruppo Eurobuilding, promotore del progetto di riqualificazione e sviluppo del porto affida a un comunicato alla stampa la sua replica.
“I timori da più parti manifestati non trovano fondamento né sul piano finanziario né su quello giuridico perché, da quanto più volte è stato ripetuto dall’entità presentatrice del progetto, non si tratta di un’operazione di un privato bensì di uno studio che appartiene al pubblico, alla cittadinanza, senza nulla togliere ai diritti di chi nel porto ci ha lavorato, ci lavora e ci lavorerà – evidenzia Eurobuilding Group -. Di strumenti per facilitare tali compartecipazioni, il sistema giuridico e finanziario italiano ne offre a bizzeffe, come già più volte sottolineato. Ci si riferisce, per esempio, agli strumenti finanziari partecipativi e a quelli non partecipativi concedibili anche sulla base di apporto di beni (materiali ed immateriali) o di servizi nonché a obbligazioni convertibili, sottoscrivibili a un certo prezzo, oppure con opzioni warrant a valori determinati (che attribuiscono il diritto di opzione ex art. 1331 c.c. a sottoscrivere o ad acquistare o a vendere azioni entro una data di scadenza contro il versamento di un importo prestabilito o da prestabilire, in conformità ad un apposito regolamento di emissione)”.
“A questi – continua il gruppo imprenditoriale – possono aggiungersi, laddove tutti insieme lo condividano, anche emissioni di particolari categorie di azioni che offrano, a loro volta, speciali diritti partecipativi e patrimoniali, eccetera eccetera. Tutto ciò a sottolineare come questo tessuto non possa che abbracciare le attese di quanti lavorano nel porto e hanno concessioni nel porto. Non verranno mai svilite queste loro funzioni ma verranno solo tramutate in un contesto, in un assetto societario che non sarà riconducibile solo a Eurobuilding Group perché Eurobuilding Group altro non è che un trasportatore di idee. Quindi l’assetto societario coinvolge altri soggetti a carattere industriale. Su alcuni, che sono già coinvolti, è più che naturale mantenere un riserbo assoluto che verrà esplicitato, laddove sarà necessario, nel rispetto del principio di equità e giustizia. Non vi è dubbio come l’entità chiamata ad iniziare una eventuale programmazione non potrà che essere un apposito veicolo-contenitore nel quale le aspettative di tutti dovranno trovare accoglimento. Al fine di dare concreta attuazione a questi aspetti il portatore di interesse ha previsto l’istituzione, sin d’ora, di un Comitato di garanzia che vada a far rispettare pedissequamente tutto quello che sino ad ora si è detto nei principi di correttezza e buona fede”.