POTENZA PICENA – Una lettera ai consiglieri regionali per chiedere un'idagine su alcune patologie presenti nel territorio potentino, come il morbo di Crohn.
A scriverla la lettera, recapitata ai consiglieri comunali Giulio Casciotti, Augusto Cingolani e Franco Senigagliesi, Giovannella Maggini Mazzarella, responsabile dell’associazione di volontariato Tribunale della Salute di Potenza Picena (MC). I tre consiglieri comunali hanno già dato il loro fondamentale contributo per l’indagine epidemiologica relativa alle malattie della tiroide e ora il Tribunale della Salute sollecita il loro impegno anche su questo fronte.
“Ci appelliamo al vostro buon senso e alla vostra umanità perché provvediate affinché venga espletata un’indagine sul morbo di Crohn con la collaborazione dei medici di base”, la richiesta che giunge ancora una volta dall’associazione. Il Tribunale della Salute aveva infatti già sollecitato un simile intervento ma l’appello era rimasto senza risposta:“Si richiese ciò – si legge nella lettera firmata da Giovannella Maggini Mazzarella – perché se dovessero emergere spostamenti significativi rispetto alla media sarebbe evidente che si potrebbe trattare di un problema ambientale”.
Lo stesso gruppo tecnico attivato in Regione aveva raccomandato l’attivazione di alcune procedure come“l’Istituzione presso l’Asl 8 Servizio Igiene e Sanità Pubblica di un osservatorio epidemiologico per monitorare gli episodi di mortalità nel territorio del comune di Potenza Picena e nei comuni limitrofi – ricorda Maggini Mazzarella -, la realizzazione di uno studio epidemiologico relativo al morbo di Crohn verificandone i criteri diagnostici finora impiegati e l’effettuazione di misure dei livelli di inquinamento elettromagnetico prodotti dall’entrata in funzione dei nuovi radar. Ma anche l’attivazione presso i medici di base con copertura a tutta la popolazione potentina di un monitoraggio continuo dei molti malati oncologici e delle patologie croniche degenerative attraverso schede paziente di rilevanza periodica, al fine di indagare tipologie ed esiti nel medio-lungo periodo e fornire i relativi dati di incidenza nella popolazione”.
Ancora una volta quindi il Tribunale della Salute torna a mettere l’accento sull’importanza fondamentale del coinvolgimento non tanto dell’Arpam quanto dei medici di base “per avere i dati esatti dell’indagine richiesta sulla tiroide”. E questo anche perché, ricorda l’associazione: “Da tempo conoscevamo l’indifferenza dimostrata dall’Ufficio Igiene e Sanità Asur 8 prima e ora per il problema che incombe sul nostro territorio. E così dicasi anche per l’Ufficio Epidemiologico della Regione che fece molte promesse mai mantenute”.