POTENZA PICENA â Dopo lo stop forzato dello scorso anno, per via del terremoto che ha causato la chiusura del Convento dei Frati Minori, la piĂš grande manifestazione natalizia del territorio comunale torna in pista.
LâAssociazione âAmici del Presepe Vivente di Potenza Picenaâ, infatti, non si da per vinta e, nonostante tutto, si è rimboccata le maniche ed ha deciso di rimettere in piedi la manifestazione che tornerĂ dunque ad animare la suggestiva Selva dei Frati Minori nella classica âtre giorniâ del presepe. Certo, la situazione è quanto mai difficile, vista la parziale indisponibilitĂ del Convento lesionato. Esso, infatti, negli anni passati durante la rappresentazione ha sempre rappresentato una sorta di âquartier generaleâ per gli organizzatori, lo staff e per le decine e decine di figuranti coinvolti nella rappresentazione. Un appoggio e punto di riferimento che questâanno in parte verrĂ a mancare. âMa il Presepe â dicono gli organizzatori â deve tornare a vivere ed a rappresentare quello che è stato finora per tante edizioni, ovvero la manifestazione di punta del Natale potentinoâ.
La prossima settimana verrĂ presentato nel dettaglio il programma del Presepe Vivente con una conferenza stampa presso la sala giunta comunale ma nel frattempo fervono i preparativi della manifestazione che anche questâanno proporrĂ , come bella tradizione di ogni edizione, unâinterpretazione a tema e unâattualizzazione della nativitĂ . E punterĂ , come da tradizione, ad avere migliaia di visitatori. âUn lavoro che impegna per mesi qualcosa come trecento persone tra figuranti e staff â sottolineano gli organizzatori â ventisette anni di passioni e di emozioni che continuano con rinnovato entusiasmoâ.
Quella di questâanno, come detto, sarĂ la 27esima edizione del Presepe Vivente di Potenza Picena.
Lâorganizzazione del presepe vivente lâAssociazione si avvale della collaborazione e del sostegno dellâAmministrazione Comunale e del supporto della Parrocchia dei Santi Stefano e Giacomo (parroco Padre Michele Ardò) e dei Frati Minori (padre guardiano Lorenzo Turchi) che dal sisma dello scorso anno sono statti costretti al trasferimento forzato e ora sono appoggiati presso i locali delle Suore dellâAddolorata.
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