SAN SEVERINO MARCHE – Prof sfollato scrive un piccolo saggio e con i proventi dona un pulmino ai disabili.
E' quanto fatto da Giammario Borri, autore de “La rosa del mio giardino”, un piccolo saggio su “come supportare la fragilità post sisma e alimentare la speranza nell’area dei Sibillini” dalla cui vendita sono stati ricavati i fondi necessari al Comune per completare l’acquisto di un pulmino da nove posti con pedana per portatori di handicap utile agli spostamenti degli ospiti del Centro diurno “Il Girasole” e per altre necessità dell’ufficio Servizi Sociali.
In una lettera di ringraziamenti consegnata all’autore del volume, e da questi letta poco prima della seduta di Giunta con la quale è stata accolta la donazione, il primo cittadino settempedano ha sottolineato: “Nessuno scritto potrà compensare quello che lei ha fatto e sta facendo per il Centro “Il Girasole”, ma voglio esprimere ed interpretare i sentimenti di riconoscenza che tutti noi abbiamo nei suoi confronti”.
Il mezzo consentirà agli ospiti della struttura, oggi accolti in un’ala del plesso di Santa Maria del Glorioso dopo i lavori di ristrutturazione eseguiti dall’Amministrazione comunale, che ha anche messo a disposizione lo stabile, con l’aiuto di tanti benefattori, di poter raggiungere facilmente i laboratori e le aule dove presto sarà avviato anche il progetto “Dopo di noi” destinato a dare ospitalità alle persone in difficoltà insieme alle loro famiglie.
“La donazione del professor Borri – spiega il sindaco Piermattei – nasconde tanti altri significati importanti visto che da terremotato “fuori casa” ha saputo interpretare questa situazione tragica con coraggio e ottimismo, ha saputo sintetizzare in un piacevole scritto le tante sensazioni che accomunano i terremotati che, come lui, sono stati costretti a lasciare la propria abitazione. Con il suo saggio, poi, ha saputo sostenere psicologicamente tanti lettori regalando spesso un sorriso prezioso”.
Docente di paleografia e diplomatica all’Università degli Studi di Macerata e rettore dell’Uteam, l’Università della Terza Età dell’Alto Maceratese di San Severino Marche, nonché ideatore di numerose iniziative di solidarietà come “Una sedia per Marco” e “Lo scrigno della gioia”, il professor Borri dal 24 agosto 2016 è stato costretto a lasciare la sua casa gravemente lesionata dalle scosse di terremoto tanto da essere stata poi abbattuta. Trasferitosi nella prima emergenza in un appartamento insieme a moglie e figli, si era visto costretto ad andarsene anche da qui dopo che lo stabile, a causa della sequenza sismica, era stato dichiarato anche in questo caso inagibile.