MARCHE â Si parte con la ciclovia adriatica, dallâAscolano al Pesarese, per la quale sono giĂ disponibili 3,4 milioni del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr).
Poi si continuerĂ con il collegamento interregionale sul fiume Tronto âMarche â Abruzzoâ, per il quale è in corso di rimodulazione il piano finanziario Fesr per liberare 1,35 milioni di cofinanziamento marchigiano (50% dei 2,7 milioni necessari).
Prende forma la rete ciclabile regionale che, a regime, interconnetterĂ i percorsi ciclabili urbani, lâasse adriatico, i parchi delle Marche (strategia nazionale delle aree interne, appennino basso pesarese e anconetano, con proseguimento del percorso interregionale Alta via dei parchi dellâEmilia Romagna), direttrici fluviali trasversali (Foglia, Metauro, Cesano, Misa, Esino, Musone, Potenza, Chienti, Tenna, Ete Vivo, Aso, Tronto), percorsi ciclabili tematici (turismo, spiritualitĂ , cultura: Romea, Lauretana, Salaria e ciclovia Cònero-Argentario), tracciati ciclabili lungo gli assi ferroviari dismessi o paralleli ai tracciati esistenti.
La Giunta regionale, nel corso dellâultima seduta del 2016, ha approvato prioritĂ e criteri per emanare i primi bandi sostenuti con i fondi della nuova programmazione europea destinati a implementare il sistema di trasporto su base cicloviaria. I bandi saranno riservati ai Comuni interessati a completare e interconnettere le piste ciclabili che costeggiano la riviera adriatica. A rimodulazione avvenuta, una parte delle risorse Fesr servirĂ a concretizzare il protocollo dâintesa tra le Regioni Marche e Abruzzo, le Province di Ascoli Piceno e Teramo, i Comuni di San Benedetto del Tronto e Martinsicuro per la ciclopedonale sul Tronto. âAbbiamo mosso un passo fondamentale verso un progetto ambizioso, ma alla portata di mano per le Marche â afferma la vice presidente Anna Casini â Intanto giochiamo subito le risorse del Por Fesr 2014-2020 per la mobilitĂ sostenibile, in attesa che lo Stato destini le proprie opportunitĂ con la strategia delle aree interne e con la legge di stabilitĂ 2015 che, per la prima volta, ha destinato 91 milioni alla mobilitĂ ciclistica. A disposizione ci saranno anche le risorse regionali previste dai progetti dei vari settori che valorizzano la mobilitĂ dolce per ridurre lâinquinamento e per promuovere il territorioâ.
Diversi e articolati saranno gli strumenti che la Regione attiverĂ per realizzare un sistema che favorisca la mobilitĂ ciclistica come infrastruttura strategica per lo sviluppo sostenibile e turistico delle Marche, per promuovere cittĂ piĂš salubri e vivibili. Tra i primi obiettivi individuati, in grado di dare concretezza agli investimenti possibili, si punta a incrementare la rete ciclabile esistente, privilegiando il completamento dellâasse adriatico e la connessione con i tratti delle regioni confinanti. âIl tratto lungo la costa adriatica è quello che morfologicamente meglio si presta allo sviluppo della mobilitĂ ciclistica, configurandosi come unâunica cittĂ diffusa, a seguito dellâurbanizzazione degli anni â70 â afferma lâassessore Casini â Il flusso turistico stagionale porta con se problematiche legate allâincremento dellâinquinamento acustico e atmosferico dovuto al considerevole aumento del traffico veicolare che può essere contrastato con modalitĂ sostenibili di mobilitĂ , da affiancare ai tradizionali metodi di trasporto, con effetti benefici sulla salute dellâambiente e dei cittadiniâ.
Secondo lâArs (Agenzia sanitaria regionale) Marche â dati 2015 â circa il 12,4% dei marchigiani usa la bicicletta per spostamenti abituali almeno una volta al mese (14,3% in Italia), in media per 3,7 giorni a settimana (3,8 in Italia) e per 34 minuti al giorno (35 minuti in Italia). Aver utilizzato la bici anzichĂŠ lâautomobile, ha evitato complessivamente lâemissione di 31.600 tonnellate di CO2 in un anno, pari alle emissioni prodotte, in media, da circa 10.000 veicoli. Grazie agli effetti positivi dellâattivitĂ fisica praticata, si stima siano stati evitati 37 decessi allâanno (con una riduzione della mortalitĂ pari al 13% rispetto agli attesi). Un aumento al 20% della popolazione che usa la bici (per mezzora al giorno, per quattro giorni alla settimana) eviterebbe ogni anno ulteriori 20 decessi e 16.400 tonnellate di CO2 emesse.