Giornate importanti in Italia: il Reddito di Cittadinanza viene accantonato dal Governo. Ecco come sarà sostituito.
Il Reddito di Cittadinanza ha fatto discutere tutti in questi anni. Con questo nome viene indicato il sussidio istituito con il Decreto Legge n.4 del 28 gennaio 2019 dalla Repubblica Italiana. Introdotta dal Governo Conte, per fare la domanda bisogna andare nel portale tramite i Caf o le Poste Italiane.
In caso affermativo, l’INPS manda poi una carta prepagata ricaricabile: chi la possiede, ha due piste. Da un lato può acquistare beni e servizi e dall’altro può prelevare fino ad un tetto minimo mensile. L’INPS carica la carta ogni mese, precisamente gli ultimi giorni.
Questa misura è nata per contrastare la povertà: il problema è che in questi anni sono stati beccati diversi furbetti che, mediante alcune scorciatoie, percepivano il Reddito (anche non possedendo i requisiti). Con l’arrivo di Giorgia Meloni, tutto è decisamente cambiato: l’attuale Presidente del Consiglio dei Ministri ha optato per una trasformazione totale.
Reddito di Cittadinanza addio: come sarà sostituito
Con la legge di bilancio 2023, il reddito di Cittadinanza non sarà più erogato a partire dal 1° gennaio 2024.
Il Governo Meloni ha deciso di adottare al posto del Reddito di Cittadinanza due diversi sussidi: l’assegno di inclusione e lo strumento di attivazione. L’assegno di inclusione è destinato per le famiglie con figli minorenni e per le famiglie che vivono con disabili o con anziani con più di 60 anni. Stando alle stime, costerà circa 5,4 miliardi di euro (due in meno al Reddito di Cittadinanza).
Chi ha un ISEE che non supera i 9.360 euro e un reddito inferiore ai 6mila, ha diritto ad una cifra tra i 480 euro e i 630 euro al mese (nel caso in cui ci siano over 67 o disabili gravi). Previsto anche un contributo di 280 euro per l’affitto: in questo caso, il contratto deve essere regolare. L’aiuto sarà ridotto per tutti coloro che possono lavorare: se una persona ha meno di 60 anni e non ha problemi di salute, avrà un sussidio di 350 euro al mese e avrà l’obbligo di formazione. Se si rifiuta un posto di lavoro a tempo indeterminato in qualsiasi zona del Paese, si perde l’Assegno di inclusione. Le aziende che assumeranno persone che ricevono il sussidio, avranno sconti sui contributi previdenziali.
Cambia tutto quindi in Italia: questo nuovo sussidio è assai diverso rispetto al Reddito di Cittadinanza.