MARCHE – Gli assessori regionali del PD rassegneranno le dimissioni in blocco.
E lo faranno al massimo lunedì, per consentire al Presidente della Regione, se ce ne fosse bisogno, di convocare una Giunta e di approvare eventuali atti importanti, senza accettare ulteriori e ingiustificabili dilazioni. Confermata, dunque, la scelta, annunciata nei giorni scorsi, di togliere l’appoggio politico al Presidente della Regione, dopo che lo stesso si è rifiutato di dimettersi, come da richiesta avanzata dai consiglieri PD e di centrosinistra con apposita mozione di sfiducia.
L’annuncio ufficiale è stato dato oggi dal Segretario regionale del PD Marche, Francesco Comi, nel corso di una conferenza stampa ad Ancona, nella sede del Partito Democratico, alla presenza del candidato Presidente del centrosinistra, Luca Ceriscioli, del Capogruppo PD in Consiglio regionale, Mirco Ricci e di tutti gli assessori regionali democrat, Antonio Canzian, Sara Giannini, Marco Luchetti, Almerino Mezzolani e Pietro Marcolini. “Abbiamo rispettato l’impegno che ci eravamo dati – ha esordito il segretario Comi –, senza compromettere la funzionalità e l’efficacia dell’azione di governo. Il tempo che abbiamo scelto per questa azione, infatti, è stato meditato in maniera consapevole e responsabile, facendola cadere nella fase di ordinaria amministrazione. Abbiamo voluto usare tutto il tempo utile fino all’ultimo minuto per approvare gli atti fondamentali per la comunità marchigiana. Abbiamo, quindi, anteposto i cittadini e le loro priorità alla nostra risposta politica. Oggi siamo qui – ha proseguito Comi – anche per valorizzare il ruolo di governo che abbiamo ricoperto in questi anni. I risultati ottenuti, con grande capacità riformatrice, sono merito dei nostri assessori e consiglieri. Siamo orgogliosi del frutto del nostro lavoro, che non intendiamo concedere ad uso esclusivo ed elettorale di alcuno. I livelli di crescita, sviluppo e coesione sociale che abbiamo raggiunto sono la base da cui partiamo per andare verso il futuro, in direzione cambiamento. La Regione che avremo di fronte non sarà la stessa che abbiamo conosciuto in questi anni. È cambiato il quadro legislativo, economico-finanziario, politico, sono cambiati i bisogni delle persone. Con un quadro così rinnovato, dovremo mettere in campo soluzioni nuove. Da oggi, quindi, saremo proiettati con determinazione sulle cose da fare”.
Il Segretario ha poi annunciato la convention programmatica del centrosinistra, che si terrà all’Abbadia di Fiastra il 10 maggio, nella quale verranno presentati i quindici punti programmatici per il governo della nuova regione Marche, che saranno conclusi dal ministro Maria Elena Boschi e al quale parteciperanno amministratori, sindaci, candidati e categorie sociali. “Ben venga guardare avanti – ha ribadito il candidato Presidente Ceriscioli –. Provo più stanchezza che interesse a parlare di questa vicenda ‘spacchiana’. È stata fin troppo ampia la concessione che abbiamo dato in questi anni. I meriti del buon lavoro e dei risultati ottenuti vanno riconosciuti ai nostri assessori. Il nostro obiettivo è di partire dai risultati raggiunti per aprire una stagione nuova. Abbiamo messo in moto un percorso positivo, con al centro l’attenzione alle questioni concrete e ai bisogni di cui i cittadini ci parlano nei tanti incontri che facciamo sul territorio. Impegno politico e massima partecipazione. Di questo vogliamo parlare da qui in avanti, non di questa brutta pagina che qualcuno ha voluto scrivere a tutti i costi”.
Il Capogruppo Ricci ha sottolineato la straordinarietà della situazione venutasi a creare. “In questi ultimi due anni – ha detto Ricci – prima il Presidente del Consiglio poi quello della Giunta sono usciti dal PD, hanno creato difficoltà in Consiglio e sono passati dallo schieramento di centrosinistra, che li ha eletti e fatti anche grandi elettori per l’elezione del Presidente della Repubblica, ad uno schieramento di centrodestra. Questo è il pagliaio che non dobbiamo perdere di vista, al di là delle piccole paglie che possono esserci in giro. Siamo di fronte ad arroganza fatta persona, altro che vittima”. Decisi e significativi anche gli interventi degli assessori, che con il Presidente uscente hanno condiviso gli ultimi anni di lavoro. Canzian ha sottolineato l’amarezza per le modalità con cui si è chiusa l’esperienza legislativa e ha ricordato come il PD sia stato la spina dorsale di questi anni di governo.
Luchetti ha definito un “fatto gravissimo” l’atteggiamento del Governatore. Un atteggiamento incomprensibile, che dà picconate alla credibilità della politica e che, proprio verso la politica, non fa che aumentare la disaffezione delle persone. Giannini ha spiegato la sua impossibilità di rimanere in un contesto di difficoltà personale e politica e di accettare che ci sia un accordo tra il Presidente e chi in questi anni lo ha dileggiato e osteggiato. Ha, quindi, esternato il desiderio che fosse mantenuto il rispetto reciproco e ha definito ‘kafkiana’ la scelta del Governatore uscente di additare gli assessori PD come degli “scellerati”, dal momento che – ha precisato Giannini – la loro è stata solo la difesa della propria dignità. Mezzolani ha sottolineato il comportamento coerente e la responsabilità di tutti gli assessori democrat e ha definito irresponsabili coloro che, non per scelta politica, ma per egoismo e attaccamento al potere, stanno gettando fango sull’azione di buongoverno di questi anni. L’assessore alla sanità si è anche detto convinto che tale atteggiamento opportunistico non paghi e che un puro atto di trasformismo non possa vanificare ciò che è stato fatto. Infine, Marcolini ha espresso rammarico per il quadro che si è venuto a creare, ricordando la disponibilità e la responsabilità messe in campo fino all’ultimo minuto ed i risultati importanti ottenuti, che hanno riscosso riconoscimenti anche a livello nazionale.