MACERATA – Il premier Matteo Renzi ha raggiunto Camerino uno dei centri del Maceratese più colpiti dal sisma di ieri.
"Il terremoto ci sta mettendo a dura prova – ha detto il premier – ma l'Italia c'è, non lascia soli i cittadini, siamo più forti e ce la faremo. Chiediamo al Parlamento, nel pieno rispetto dei ruoli, di fare più veloce possibile per approvare il decreto sul terremoto perchè lì ci sono le risorse e gli strumenti per mettersi a lavorare subito". Il consiglio dei ministri intanto Il stanzia 40 milioni di euro ed estende lo stato di emergenza
"Per Camerino e gli altri comuni coinvolti dal sisma di ieri l'impegno del governo è no alle tende. Nei centri colpiti dal sisma del 24 agosto "abbiamo messo un po' di tempo a convincere tutti a lasciare le tende – ma ora non possiamo immaginare di fare l'inverno in tenda, si devono trovare subito soluzioni alternative, come alberghi o casette di legno".
“Una importante giornata passata a visitare i Comuni danneggiati dalle ultime scosse del sisma – dice il presidente della Regione Luca Ceriscioli dopo l’incontro con il premier Matteo Renzi in visita nell’area colpita dal terremoto – . Si è riavvolto il nastro e siamo di nuovo tornati a due mesi fa, alla fase dell’emergenza e alla necessità di dare una casa alle persone per questa notte. D’altra parte la visita del premier, oggi, nel nostro territorio è la conferma dell’impegno già assicurato attraverso il decreto del Consiglio dei Ministri che verrà esteso rispetto al nuovo stato delle cose e all’opportunità, già intravista, di una seconda fase in grado di dare tutti quegli strumenti che servono alla ricostruzione. Sta a noi ora gestire di nuovo al meglio l’emergenza. In questo caso si avvicina l’inverno quindi eviteremo le tende a favore di sistemazioni provvisorie (alberghi e altre strutture di accoglienza) per poi rimettere in moto tutta quella macchina che con le casette prefabbricate dà la possibilità di rimanere sul posto. Inoltre grazie al decreto approvato iniziano ad arrivare i primi adempimenti che ci permetteranno di rispondere a chi ha già un certificato e può finalmente far partire la macchina della ricostruzione. C’è veramente tanto da fare e lo faremo insieme, con il Governo vicino. Il decreto rimane con l’impianto originale, solido fatto di trasparenza e risorse per ricostruire case ed economia, ma come assicurato da Renzi, si terrà conto della mutata situazione in seguito alle scosse di ieri: i provvedimenti saranno estesi ai Comuni più colpiti e all’Università che può chiedere strumenti ad hoc per il suo rilancio”.