SALUTE E BENESSERE – La riduzione o la perdita totale dell’udito vengono indicate in genere con il termine sordità. In realtà comunque si tratta di un disturbo molto diversificato, anche per quanto riguarda la situazione di severità con cui si può presentare.
Le cause possono essere differenti. Volendo essere più precisi, in termini medici dovremmo parlare di ipoacusia e di cofosi. Con il primo termine si indica la parziale o totale compromissione dell’udito. Con il termine di cofosi, invece, viene indicata una perdita completa dell’udito, che può essere di tipo congenito oppure acquisita. Ma vediamo quali possono essere i sintomi, le cause e i rimedi per la sordità.
Uno dei trattamenti per la riduzione dell’udito potrebbe essere quello di ricorrere agli apparecchi acustici come quelli di Audibel. Solitamente è il medico che indica come affrontare il problema, in base ai segni collegati al disturbo.
In generale i sintomi più comuni associati alla sordità consistono nella difficoltà nel seguire i discorsi e nel comprendere tutte le parole che vengono pronunciate dagli altri. In una riduzione dell’udito la percezione dei suoni può apparire ovattata.
I soggetti colpiti da sordità hanno difficoltà nel percepire i suoi a basso volume, possono avvertire pressione nell’orecchio e possono soffrire di vertigini. Inoltre spesso si presenta un tinnito.
Molte sono le cause che stanno alla base della sordità o della riduzione dell’udito. Alcune sono congenite, mentre altre possono essere acquisite nel corso della vita. Alla base ci possono essere delle malformazioni del padiglione auricolare, del condotto uditivo o delle strutture interne dell’orecchio.
Tante volte la riduzione dell’udito avviene a causa di infezioni o di infiammazioni che interessano l’orecchio esterno o l’orecchio medio, come per esempio nel caso dell’otite o di patologie che riguardano il nervo uditivo. La sordità o la riduzione dell’udito possono essere conseguenze della perforazione della membrana timpanica, di traumi.
Altre volte il problema si manifesta in seguito a disturbi neurologici o a complicazioni che sopravvengono durante la gravidanza o durante il parto. Generalmente la riduzione dell’udito è un problema che va di pari passo all’avanzare dell’età e in questo caso si parla di presbiacusia.
Anche l’uso prolungato nel tempo di alcuni medicinali può portare alla riduzione dell’udito, come per esempio i cosiddetti antibiotici amminoglicosidici e gli antimalarici.
Il medico stabilisce il tipo di trattamento a cui fare ricorso tenendo conto della più o meno alta severità del problema. Quindi il trattamento individuale può essere estremamente soggettivo e i rimedi vanno studiati sul singolo paziente.
Per esempio in caso di perforazione della membrana timpanica, che causa una sordità di tipo trasmissivo, si può intervenire anche chirurgicamente sull’orecchio esterno o sull’orecchio medio per ripristinare la capacità di sentire.
Se la sordità è causata da infezioni o da infiammazioni, il medico tratterà il problema con dei farmaci appositi per curare la malattia. Più complesso può essere il trattamento nel caso di sordità neurosensoriale, specialmente nei casi in cui la compromissione della funzione uditiva appare come permanente.
A seconda del consiglio medico si può fare ricorso agli apparecchi acustici o agli impianti cocleari. I primi sono dei dispositivi elettronici che sono dotati di un microfono. Attraverso quest’ultimo viene rilevato il suono, che poi viene amplificato ed inviato all’orecchio per mezzo di un altoparlante.
Gli impianti cocleari vengono inseriti chirurgicamente e sono particolarmente indicati in caso di sordità grave, perché hanno la funzione di svolgere il compito della parte di orecchio interno che risulta compromessa.
Infatti, a differenza degli apparecchi acustici, non veicolano soltanto il suono, ma inviano direttamente le informazioni che ricevono al nervo cocleare. È indispensabile per il loro utilizzo che i nervi acustici siano funzionanti.