Era stata una delle misure più di successo del cosiddetto “Decretone” del 2019, lo stesso che aveva previsto il reddito di cittadinanza e la quota 100 per i pensionamenti, tanto che secondo QuiFinanza in un solo anno, nel 2020, erano arrivate all’INPS oltre 55mila richieste. Ora il riscatto laurea agevolato va verso una sua proroga.
A darne notizia sono state, per prime, delle indiscrezioni pubblicate dal quotidiano Il Messaggero, poi confermate da numerosi lanci di agenzia, tra cui quello di ANSA, e da fonti vicine al governo. La possibilità di chiedere il riscatto della laurea a condizioni agevolate per scopi tributari e pensionistici era, infatti, una misura all’origine temporanea e prevista dall’allora sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon a copertura di un solo arco temporale di tre anni. Mentre la scadenza del 31 dicembre 2021 si avvicina, insomma, e il nuovo governo comincia a lavorare alla manovra finanziaria, si fa sempre più probabile l’ipotesi di un suo rinnovo: puoi restare aggiornato sugli ultimi sviluppi con queste notizie di economia e finanza.
Quello che proveremo a capire meglio di seguito è, invece, chi può chiedere il riscatto laurea agevolato, a che condizioni e in che modo.
La prima cosa da sapere è che si possono riscattare fino a cinque anni di studi universitari. La domanda può essere inoltrata da chiunque, senza limiti da età, a solo patto che non si tratti di persone già pensionate o che abbiano cominciato a pagare contributi prima del 1996. Al momento, ancora, sono esclusi dal riscatto laurea agevolato gli stranieri e chi sia iscritto alle casse previdenziali dei rispettivi ordini professionali (avvocati, giornalisti, eccetera). Di fatto la possibilità di riscattare gli anni di studio universitario a condizioni agevolate, insomma, è offerta al momento, e con ogni probabilità continuerà a esserlo dopo il rinnovo, ai lavoratori dipendenti, autonomi o a gestione separata iscritti all’assicurazione generale obbligatoria INPS.
Come nella procedura standard, il riscatto del titolo avviene su base retributiva: il costo è, cioè, rapportato al tipo di retribuzione di cui si gode. La differenza sta, però, nel fatto che è previsto per il riscatto laurea agevolato un massimo di 5200 euro (circa) per ogni anno di studio e la possibilità di chiedere una detrazione fino al 50%. Ancora, l’importo può essere pagato in una sola soluzione o in più rate, per un importo minimo di 30 euro e senza interessi.
Ancora una volta come nella procedura ordinaria, la domanda per il riscatto agevolato della laurea e la relativa documentazione vanno indirizzate all’INPS dal diretto interessato o, nel caso di un dipendente del settore privato, anche dal datore di lavoro.
In vista del possibile rinnovo della misura, tra l’altro, l’istituto previdenziale ha provveduto a chiarire nelle scorse settimane quale sia la ratio del riscatto laurea agevolato (e cioè, parafrasando la circolare ufficiale, rendere più sostenibile ed economicamente accessibile il riscatto dei titoli di studio a tutti i lavoratori) e che lo stesso ha valore, quindi, non solo ai fini tributari ma anche per la possibilità di accedere alla pensione anticipata.