Polemiche sulla decisione di Mancini, di lasciare la Nazionale italiana per sedersi sulla panchina dell’Arabia Saudita
Sono passate due settimane, dall’improvvisa decisione di Roberto Mancini, campione d’Europa con la nazionale italiana lo scorso anno, di dimettersi e lasciare la panchina azzurra. Un fulmine a ciel sereno in questa calda e torrida estate. La notizia, ha destato preoccupazioni.
Ma non solo, la curiosità era tanta, visto che tra una decina di giorni gli azzurri tornano in campo per le qualificazioni per Euro 2024 che si svolgono in Germania. Mancini, ha lasciato la nazionale per allenare l’Arabia Saudita. A molte persone e tifosi, questa decisione non va proprio giù.
Roberto Mancini, già dopo la Nations League del mese di giugno, giocata in Olanda, contro Spagna e padroni di casa, sembrava demotivato, in alcune interviste aveva rilasciato dichiarazioni preoccupanti, sul calcio italiano e sulla mancanza di talenti e soprattutto attaccanti.
Forse anche la scomparsa di Gianluca Vialli lo ha un po’ segnato? Eppure la Figc, gli aveva dato l’incarico come osservatore e selezionatore di tutte le giovanili italiane, dandogli piena fiducia.
Voci sostenevano che, l’ingresso in nazionale di ex calciatori come Buffon e Barzagli, non gli andavano a genio. Invece, non è così. Mancini, è sempre un allenatore gradito, in tutta Europa. C’era la possibilità di tornare in Premier League col ricchissimo Newcastle.
Invece, durante questo periodo estivo, la Federazione araba, lo ha contattato e gli ha offerto un ingaggio da 60 milioni da percepire in tre anni. Gran parte dei tifosi italiani, sono anche rimasti alquanto delusi dalla decisione. Lasciare una nazionale con 4 Mondiali e 2 europei, per andare ad allenare l’Arabia Saudita, ha suscitato una grande sorpresa.
Mancini, nelle prime dichiarazioni ha detto: “Dopo aver fatto la storia in Europa, adesso è il momento di fare la storia in Arabia Saudita”.
Oggi ci sarà la prima conferenza stampa in Arabia. Obiettivo è di portare i sauditi al prossimo Mondiale che si terrà in Usa-Canada e Messico ed alzare il valore di una squadra che una sola volta è arrivata agli ottavi, nei Mondiali americani del 1994.
Insieme a Roberto Mancini, andrà tutto il suo staff di professionisti ed amici, da Alberigo Evani ad Attilio Lombardo.