SARNANO – "Sarnano esclusa dall'atto emesso dal Ministero dell’Economia e Finanze per la sospensione dei versamenti e degli adempimenti tributari". A parlare è la Vicepresidente del Consiglio Regionale Marzia Malaigia.
"E' oggettiva la conta dei danni a Sarnano, il quale è stato dichiarato il comune della provincia di Macerata con più sfollati e danni ad immobili e fabbricati, eppure arriva questa sorprendente e negativa comunicazione".
La Malaigia evidenzia come l’economia di questa località è basata sostanzialmente sul turismo estivo ed invernale nonché in quello cosiddetto “di ritorno”, costituito da famiglie originarie della zona. E' infatti in queste due stagioni che si registra la maggior parte delle presenze annuali. Tanto che, a pochi giorni dal devastante terremoto aveva già presentato una mozione (purtroppo non ancora discussa in consiglio regionale) sul sostegno immediato al sistema termale e turistico delle zone colpite dal sisma.
La Vicepresidente del Consiglio accoglie l'appello degli operatori turistici e commerciali del comune di Sarnano, evidenziando il fatto che i danni economici causati dalle partenze anticipate e dalle cancellazioni sono già ingenti. Si sta mettendo in serio pericolo la sopravvivenza delle stesse attività. Per la Malaigia occorre correre ai ripari prima dell'avvento delle festività natalizie, che rappresentano fino al 50% dell'attività economica della zona. Tra l'altro è da temere quello che gli operatori commerciali minacciano, cioè drastici provvedimenti fino alla chiusura con conseguente riconsegna delle licenze e si consideri che a Sarnano, su poco più di tremila abitanti, esistono più di trenta strutture ricettive censite (fonte: osservatorio Regione Marche). La Malaigia fa appello al Presidente della Regione e chiede con forza un interessamento per riuscire a far eliminare questa ingiustizia. Come affermano gli operatori, si tratta di una azione tampone, in attesa di ricostruire una strategia che ci porti fuori l’emergenza e faccia conoscere il territorio di Sarnano e dei Monti Sibillini tutti. Lo spopolamento delle aree interne parte da queste azioni concrete e dall'ascolto continuo dei loro abitanti.