CIVITANOVA – ‘Che sia benedetta, per quanto assurda e complessa ci sembri, la vita è perfetta’. E benedetto sia, quell’angelo sceso dal cielo, che ha riportato Thor dal suo grande amore.
Una storia di amicizia, di eterna fedeltà, quella tra un amstaff di due anni e Rita Tavares, la sua padrona, che quell’amore aveva momentaneamente perso ma ha finalmente ritrovato. Un cagnolone dolcissimo, Thor, che ieri dalla sua casa a Civitanova, ha approfittato di un cancelletto semi aperto e ha rischiato la vita. Ore ed ore a cercarlo, decine di telefonate, giri di perlustrazioni tra Montecosaro e Civitanova Alta, ma niente. Di Thor, purtroppo, nessuna traccia. Pianti a dirotto per Rita e una frase sibillina su facebook che mostrava a tutti il suo grande dolore: “Dove sei amore mio?”. Perché solo chi ama gli animali, i cani in particolar modo, sa cosa significa perdere qualcosa di prezioso.
Ma San Valentino, si sa, è il giorno degli innamorati e Cupido ha il suo gran da fare. Come ha molto da fare quell’angelo custode che, sulla superstrada direzione monti, fa in modo che qualcuno incontri Thor, impaurito e lo carichi in macchina. Quindi, senza pensarci su, lo trasporta fino al canile di Tolentino regalandogli la salvezza. Perché quella superstrada, per Thor, avrebbe potuto diventare una trappola mortale.
Rita, allora, ritrova la luce, la speranza, l’amore. “Non so come ringraziare tutti gli amici di Civitanova, il canile locale e tutti coloro che mi hanno aiutata in queste ore di dolore – dice Rita Tavares – Un angelo venuto dal cielo mi ha reso molto fortunata, Thor ha riportato una ferita urtando un autoveicolo ma sta bene. Oggi stesso andrò dal veterinario, ma Thor sta bene e sono felice”. Il cucciolone, finalmente, è tornato a casa tra le braccia dei suoi padroni e potrà continuare a condividere le crocchette con l’altro gioiello di casa, Nera, di sei mesi. Si compie così il miracolo di San Valentino, l’amico a quattro zampe è finalmente Thor…nato a casa. E oggi, giorno dell’amore, che la vita sia davvero benedetta.
Servizio gentilmente concesso da Emanuele Trementozzi