“Nessuno è pronto per affrontare nuovamente zona rossa e Dad” cioè la didattica a distanza. L’allarme è lanciato dalla Presidente dell’Ordine degli Psicologi delle Marche Katia Marilungo, dopo i provvedimenti che hanno riportato la regione in zona rossa da lunedì “riproponendo di fatto una situazione molto simile a quella dell’anno scorso”.
“Essere in salute significa anche godere di una salute psicologica, – osserva – che sta venendo meno alla luce dei disagi riscontrati con zona rossa e Dad.
Come Opm auspichiamo un celere ritorno ai banchi di scuola almeno per i più piccoli, che hanno dimostrato di rispettare le norme anticovid, come divulgato con la campagna #ioleregolelehorispettate”. Tra i rischi anche quello dell'”on-line brain perché le tecnologie creano dipendenza”.
“Corpo e mente sono provati da un anno di sacrifici, cui vanno sommati lutti e sofferenze, frustrazioni e isolamento – spiega – quindi non siamo psicologicamente preparati per ritornare alle condizioni in cui eravamo lo scorso marzo. Si sta aggravando una situazione già fortemente compromessa, in particolare per gli studenti di tutte le età, costretti ancora a un lungo periodo di Dad”.
Da una parte “i genitori che devono lavorare fuori casa non possono lasciare soli i figli, – ricorda -, dall’altra parte non godono neanche degli aiuti economici per sopperire a evidenti esigenze. Se oggi smartworking e teledidattica, come a marzo 2020, sono tornati al centro della quotidianità, è nella famiglia che si verificano i maggiori disagi perché “tra le mura domestiche insistono i principali scenari di problematicità”.
Oltre alla “convivenza forzata” che nel 2020 ha portato a un “incremento vertiginoso di separazioni e divorzi”, disagi anche ai più giovani. Per gli adolescenti “sono numerose le problematiche riscontrate dai nostri professionisti”.
Tra le altre “isolamento fra social e computer, difficoltà di mantenere vive le relazioni personali, paura di uscire, fino all’autolesionismo”. Registrati “evidenti disagi anche fra i più piccoli in quanto per i bambini l’avvicinamento a tablet e pc necessari per la Dad è stato repentino e non graduale, esponendoli anche solo potenzialmente alle trappole della rete”. (Ansa)