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Settore del lusso: in ascesa o in declino

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michael

ECONOMIA – Il settore del lusso non conosce crisi.

Sebbene i continui sentori della recessione diano la sensazione che il mercato sia sempre sul punto di sgretolarsi, quello dei beni di lusso è attraversato da picchi di crescita interessanti che si verificano sia a livello globale che a livello nazionale. Le stime hanno evidenziato come il mercato mondiale del lusso, per la chiusura del 2019, supererà ampiamente i 270 miliardi di euro.

Questo sarà reso possibile da un tasso di crescita costante che si aggira tra il 4% ed il 6% dando ottime speranze per la chiusura dell’anno che, nel 2018 ha raggiunto i 260 miliardi di euro. Con questo andamento non c’è motivo di ritenere il settore del lusso come ad un mercato in crisi ma come un ottimo spazio di crescita economica in cui provare a lavorare o investire.

I principali studi di settore confermano le tendenze

Stando ai dati emersi da uno studio condotto da Bain&Company il 2019 è stato un anno davvero positivo in termini di crescita del mercato. Difatti le aspettative iniziali sull’andamento sono state confermate da una reale crescita che si aggira tra il 3% ed il 5% con tassi costanti stimati fino al 2025. Il primo trimestre del 2019 ha chiuso in positivo grazie alla preponderante presenza Cinese e al turismo di lusso europeo che però hanno lievemente arrestato i tassi di crescita del lusso oltre-oceanico, ovvero quello di matrice americana.

Per il 2018 in proiezione al 2019 gli standard di crescita, quindi, sono più che confermati. Le migliori performance si sono avute dai settori di borse, calzature, accessori di moda, gioielleria, cosmetica, profumi, viaggio e abbigliamento. Tutti settori in cui il Made in Italy eccelle in qualità e pregio e per questo offre importanti dati di export a livello globale.

Crescono i beni di lusso e scendono quelli del mattone

Scendono invece i costi e i ricavi del mercato immobiliare di lusso dove la domanda si arresta per far fronte ad una nuova esigenza abitativa condivisa: il trilocale. Dalle stime di Tecnocasa per il 2019, infatti, risulta che gli italiani hanno dichiarato di acquistare e vendere casa principalmente per esigenze abitative e la percentuale si attesta sul 75% degli immobili. Solo il 5% ha effettivamente acquistato o venduto per scopi di investimento e questo lo si deve ad un calo del valore del mattone e alla nuova esigenza abitativa che prevede moduli più piccoli ma dislocati in zone e città dove il costo della vita è più esclusivo. Gli appartamenti nelle zone centrali, difatti, diventano più piccoli e questo non è dovuto a una questione di risparmio economico ma ad un nuovo modo di concepire la casa di città dove vince oggi il “less is more”.

Le proiezioni per il futuro

Infine il Sole24Ore ha esaminato le tendenze del nostro settore di punta, ovvero la moda abbigliamento di lusso e ne ha tratto interessanti conclusioni. A pochi giorni dalla settimana della moda dove sono state presentate le collezioni primavera-estate 2020 il bilancio è più che positivo per la grande presenza di compratori internazionali. Dopo un primo trimestre incerto la moda di lusso ha ripreso a crescere con un tasso costante che si aggira sullo 0,3%. Nel primo semestre del 2019 l’export della moda di lusso ha segnato un +7,3% rispetto al 2018 e chiuderà l’anno con quasi settanta miliardi di euro di ricavi. Se estendiamo questo discorso anche alla gioielleria, ai cosmetici e agli accessori la cifra sale quasi a 90 miliardi di euro di ricavi giunti dai mercati stranieri. Sorprendentemente buona parte di questi ricavi proviene da un insolito acquirente, ovvero la Svizzera. A pensarci bene tanto insolito non lo è, dato che è un grande aggregatore di vendita del lusso e che l’export verso questo Paese ha visto una crescita del 56,6% in soli sei mesi e con ricavi di quattro miliardi di euro.

michael

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