MARCHE – Patrimonio edilizio invenduto già presente sul territorio in alternativa alle cosiddette “casette” individuate come soluzioni abitative emergenziali post terremoto.
È l'impegno chiesto alla Giunta Regionale con l'approvazione all'unanimità, nel corso dell'Assemblea legislativa delle Marche di ieri (29 novembre 2016, ndr), della mozione presentata dai consiglieri componenti della Terza Commissione assembleare permanente (Governo del Territorio, Ambiente e Paesaggio).
La soluzione, avanzata dagli amministratori locali dei territori terremotati nel corso della riunione della stessa Commissione tenuta a Tolentino lo scorso 15 novembre – in via straordinaria, in segno di vicinanza al territorio –, è stata, dunque, recepita e fatta propria dal Consiglio regionale. In particolare, la mozione mira,in sede di conversione dei Decreti Legge sul terremoto (DD.LL. 189 e 205 del 2016), a prevedere anche la possibilità di acquistare, con i fondi dell'emergenza terremoto o con i fondi della ricostruzione previsti dai Decreti, il patrimonio immobiliare abitativo invenduto disponibile sul mercato, destinandolo ai cittadini colpiti dal sisma residenti nei comuni dove si trovano gli immobili eventualmente acquistati.
“È una soluzione interessante e per molteplici aspetti positiva – spiega il consigliere regionale PD, Francesco Micucci, componente della Terza Commissione –. Di certo si riducono i tempi per offrire una soluzione abitativa alle persone che hanno abbandonato la propria casa per via del terremoto, dato che le “casette” non saranno disponibili prima di sei/otto mesi. E battere l'inverno sul tempo non è cosa da poco, viste le basse temperature di molte delle zone terremotate. Inoltre – prosegue Micucci –, terminata l'emergenza, gli immobili acquistati, restando di proprietà della Regione, sarebbero destinati all'edilizia popolare, in favore delle famiglie più bisognose. Senza contare che fornire delle vere e proprie case nei comuni colpiti dal sisma è una forte contromisura al rischio di spopolamento di tali zone. Mi auguro davvero che si riveli una soluzione fattibile”.
La linea di intervento tratteggiata nella mozione in questione, come ricordato nello stesso atto, è stata attuata anche in occasione del terremoto del 1997, contribuendo notevolmente a risolvere i problemi abitativi allora emersi.