Lotta allo spaccio: nella prima mattinata di martedì sono state arrestate sei persone nell’ascolano.
Si tratta di un marocchino, quattro romeni e una donna italiana.
Le persone coinvolte nell’operazione sono considerate parte attiva di una rete di spaccio di sostanze stupefacenti che interessa l’intero territorio provinciale e non solo.
«Siamo i padroni della città». Cosi il marocchino di 40 anni che gestiva un grosso giro di spaccio di cocaina ad Ascoli, durante una conversazione telefonica con un suo sodale rumeno di 30 anni, intercettata dalla Polizia.
Non lo erano, «i padroni» prima e tantomeno lo saranno nel futuro. Perchè questa mattina, primo dicembre, sono finiti entrambi in carcere, al termine dell’operazione antidroga «Cipro» condotta dalla Squadra mobile ascolana insieme al Reparto prevenzione crimine e al Gruppo cinofilo di Pescara.
Agli arresti domiciliari, su esecuzione di altre 4 ordinanze emesse dal Gip di Ascoli Annalisa Giusti, anche una ragazza italiana di 22 anni, FC le sue iniziali, e tre rumene di 20, 29 e 24 anni.
Quest’ultima, Elena il suo nome, era la compagna del capo della gang, quel marocchino che si vantava di essere un boss dello spaccio e che aveva provocato anche risse nel centro di Ascoli contro un gruppo di albanesi – nello scorso mese di giugno – proprio per il controllo del traffico di droga nella città e nel comprensorio. BH era ben noto alle forze dell’ordine, e non faceva che entrare ed uscire dal carcere, per vari reati commessi sul territorio (anche se in attesa di sentenza definitiva).
Nel blitz scattato oggi, al termine di sei mesi di indagini e controlli ambientali da parte della Mobile ascolana, BH è stato bloccato in casa e arrestato perchè continuava a spacciare e a dirigere l’organizzazione nonostante fosse già ai domiciliari. Anche perchè, stando a quanto riferito dalla Polizia, i suoi clienti e assuntori di cocaina nel capoluogo piceno erano decine, tra operai, professionisti, commercianti e giovani. E la droga arrivava nell’Ascolano dall’Abruzzo, con le donne del gruppo – rumene, e tutte parenti tra di loro – che facevano da corriere.
«Abbiamo stroncato un traffico importante di stupefacenti verso la città – ha detto oggi in conferenza stampa Patrizia Peroni, dirigente della Squadra mobile picena – che si svolgeva da tempo e si rafforzava grazie al vincolo familiare e all’omertà collegata».
In meno di un anno il sodalizio criminale aveva ottenuto guadagni per 150mila euro, e comprato anche un auto di grossa cilindrata poi sequestrata dalla magistratura. E qualcuno di loro percepiva anche il reddito di cittadinanza…
Da segnalare che nel corso del blitz di questa mattina gli agenti di Ascoli e Pescara il fiuto di Buk, cane antidroga in forza al gruppo cinofilo ha permesso di scovare in un appartamento disabitato anche 330 grammi di marijuana, divise in dosi e pronte per essere vendute. L’operazione della Polizia ha portato anche alla denuncia di un minore, un ragazzino di 17 anni utilizzato anch’esso per lo spaccio. La Procura competente deciderà quali misure adottare nel suo caso. Alla conferenza di oggi presso la Questura picena ha partecipato anche il vicedirigente della Mobile, Paolo Mucci.