CIVITANOVA – "Sono troppe le cose che non tornano sull’ammanco di 7.200 euro della Civitas". Ad intervenire sulla vicenda, emersa qualche giorno fa, è il consigliere comunale Giulio Silenzi.
I soldi spariti sarebbero quelli raccolti dai parchimetri che si trovano in città e gestiti dalla Civitas. Soldi, che una volta prelevati dai parchimetri vengono consegnati alla sportello unico che si trova sotto Palazzo Sforza. Al momento nessuno sa dove sono finiti e chi li ha presi. "Il silenzio dell’amministrazione su una questione così delicata che attiene alla gestione dei soldi pubblici spariti dagli uffici di una società comunale, soldi tracciati e che non dovevano essere cosi' tanti in quanto sarebbero dovuti essere versati tempestivamente. Siamo in presenza di una ulteriore dimostrazione di scarsa trasparenza, resa ancor più grave data la portata del caso in oggetto. Per non parlare poi delle dimissioni così repentine del presidente e date al solo Sindaco (non sarà un secondo caso stile Belvederesi?). Questa mattina – fa sapere Silenzi – ho depositato al protocollo del Comune una richiesta di accesso agli atti per fare chiarezza su alcuni aspetti: la tempestività dei versamenti degli incassi derivanti dai parcometri, l’accertamento della responsabilità e della tracciabilità delle somme, la documentazione intercorsa tra il Cda della Civitas, il sindaco e il dirigente del settore Finanze. Se poi risulterà vero che la notizia è nota da qualche settimana nella Civitas e che da giorni ne è stato informato anche il Sindaco, sarà ancora più grave che i consiglieri comunali e i civitanovesi ne siano venuti a conoscenza solo a seguito di pubblicazioni della stampa. Per quelle che sono le competenze amministrative, il sindaco faccia subito chiarezza perché i soldi sono della città e gli uomini e le donne messe nel cda sono esponenti della maggioranza: la Bompadre di Fratelli d'Italia, Petillo di Forza Italia e Mobili che della lista Vince Civitanova era uno dei maggiori esponenti. La responsabilita' della Civitas è di questi signori componenti il cda. E per fortuna che dicevano “noi sappiamo quel che fare”…