In questo momento inevitabili lacrime di tristezza bagnano la neve dei Sibillini. A 12 ore dall’apertura degli impianti sciistici prevista per oggi, 15 febbraio, è arrivato un altro stop almeno fino al 5 marzo che condanna un intero settore già pronto ad accogliere tutti gli appassionati. Un’annata che definire particolare per gli impianti sciistici è un eufemismo, visto il tagadà di decisioni prese in merito alle varie ipotesi di apertura. L’ultima esperienza la raccontano i lavoratori dell’impianto “Bolognola Ski“, Pintura di Bolognola, proprio nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. “Ci abbiamo creduto fino alla fine con le parole e con i fatti – scrivono sul profilo Facebook ufficiale della stazione sciistica – A 12 ore dall’apertura, dopo giorni di lavoro e investimenti economici come la biglietteria elettronica, l’acquisto dei materiali di sicurezza covid, la battitura delle piste e l’innevamento artificiale è imbarazzante tutto quello che sta accadendo!”.
In pratica, la stagione 2020-2021 è finita senza mai davvero iniziare: “Siamo di nuovo costretti ad annullare l’apertura della stazione e ormai decretare la fine della stagione sciistica mai iniziata. Noi come tutti gli esercenti funiviari, e con essi le professionalità del settore, ci siamo visti imporre una chiusura totale, senza aver nemmeno un ristoro. Ci siamo accollati tutte le spese per garantire le varie apertura sempre vanificate, cercando di garantire sempre la massima sicurezza. Cari amici, ci riteniamo più seri del nostro governo. Quindi nei prossimi giorni vi comunicheremo le modalità di rimborso degli skipass che avere acquistato online. Delusi e imbarazzati da questa situazione, speriamo che ritorni l’entusiasmo e la voglia che il mondo della neve ha sempre avuto”.
“Una presa in giro per tutti noi impiantisti e per gli operatori che in questi giorni hanno lavorato per garantire l’apertura – ha dichiarato Francesco Cangiotti, direttore e gestore della Bolognola Ski – Fino all’ultimo eravamo a preparare le piste da sci affinché oggi si potesse sciare in sicurezza. Le modalità di informazione sono sbagliate: una settimana fa il Cts ha dato l’ok alla riapertura ora ci chiudono tutto di nuovo“. Oltre la beffa, anche il danno economico. “Nonostante la stagione fosse compromessa, dopo l’ok abbiamo speso soldi per adeguare la stazione attraverso la biglietteria elettronica, l’acquisto dei materiali di sicurezza covid, la battitura delle piste, l’innevamento artificiale” ha spiegato il gestore Cangiotti. E continua: “Non ci crediamo più alla riapertura, e anche se si riapre il 5 marzo, la stagione è oramai persa“. E per i clienti che avevano già provveduto ad acquistare gli skipass si procederà con il rimborso. Il mondo dello sci è penalizzato anche per non aver ricevuto nessun ristoro. “Noi siamo stati l’unica categoria che siamo stati sempre chiusi senza aver avuto un euro di ristoro. Chiediamo un rimborso di fatturato e tutte le spese sostenute”- ha concluso Francesco Cangiotti. Ma alla delusione degli operatori degli impianti si aggiungono anche le scuole di sci, che avevano avuto prenotazioni e noleggi, i ristoranti e i rifugi, anch’essi pronti ad accogliere i clienti in sicurezza.