Nel pomeriggio di oggi a Tempera, frazione dell’Aquila, un’intera famiglia è stata trovata morta all’interno di una villetta: si tratterebbe di un omicidio-suicidio.
Una famiglia intera distrutta. È il terribile dramma consumatosi questo pomeriggio a Tempera, frazione dell’Aquila, dove un medico in pensione di 70 anni, la moglie, sua coetanea, ed i due figli, di 43 e 36 anni, sono stati trovati senza vita in una villetta.
Secondo le prime ricostruzioni delle forze dell’ordine, sembra essersi trattato di un omicidio-suicidio: il 70enne avrebbe ucciso la coniuge ed i due figli a colpi d’arma da fuoco e, subito dopo, si è tolto la vita utilizzando la stessa arma.
Avrebbe impugnato una pistola ed ha aperto il fuoco uccidendo prima la moglie, poi i due figli ed, infine, avrebbe rivolto l’arma contro sé stesso togliendosi la vita. La tragedia in una villetta di Tempera, piccola frazione dell’Aquila.
Le vittime sono Carlo Vicentini, 70enne urologo in pensione ed ex primario all’ospedale di Teramo, la moglie sua coetanea ed i due figli: un 43enne affetto da grave disabilità e attaccato ad un respiratore e la sorella di 36 anni.
La terrificante scoperta dei quattro cadaveri nel pomeriggio di oggi, venerdì 31 marzo, quando, riportano alcune fonti locali e la redazione de Il Messaggero, alcuni parenti, non riuscendo a contattare da diverse ore la famiglia, si sono recati presso l’abitazione aprendo con un copia delle chiavi in loro possesso. Entrati in casa l’agghiacciante scena: i corpi ormai senza vita dei quattro in stanze diverse.
Sul posto, ricevuta la segnalazione si sono precipitati gli agenti della polizia che hanno avviato gli accertamenti per ricostruire la dinamica della tragedia. L’ipotesi al momento più accreditata è quella dell’omicidio-suicidio: Vicentini avrebbe ucciso con una pistola, una P38 regolarmente detenuta, i familiari per poi sparare contro sé stesso. A sostegno di questa tesi, riferisce Il Messaggero, un biglietto trovato in casa delle forze dell’ordine, in cui il medico spiegherebbe le ragioni del gesto che pare possa risalire ad almeno un giorno prima del ritrovamento dei cadaveri.
Per risalire ad ulteriori dettagli, gli investigatori stanno sentendo in queste ore i vicini di casa della famiglia Vicentini, i quali pare non abbiano sentito nulla.