Emergono nuovi aggiornamenti sulle indagini relative all’implosione del sommergibile Titan avvenuta lo scorso 18 giugno negli abissi dell’Oceano Atlantico.
Si indaga senza sosta ed è ancora lunga la strada che porterà a capire cosa ha provocato l’improvvisa implosione del Titan, il sommergibile diretto verso il relitto del Titanic, nella quale morirono cinque persone. Gli esperti non si fermano e continuano a fare le loro analisi, ma da quanto accertato al momento pare che ci siano ben tre errori relativi alla struttura.
Il sommergibile quel terribile 18 giugno aveva fatto perdere immediatamente i contatti, gettando nel panico il mondo intero, immediatamente sono partite le ricerche, ma pochi giorni dopo sono stati rinvenuti alcune parti del Titan vicino al transatlantico. Giorni d’angoscia prima del drammatico ritrovamento nelle acque dell’Oceano Atlantico.
Titan, le ipotesi sull’implosione: tre errori nella costruzione
Il sommergibile era partito il 18 giugno ed avrebbe dovuto raggiungere il relitto del Titanic, il transatlantico naufragato nel lontano 1912. I passeggeri avrebbero avuto modo di guardarlo da vicino, ma poco tempo dopo l’immersione, purtroppo, è imploso.
La compagnia OceanGate gestiva i viaggi e salire a bordo del Titan costava 250mila dollari a passeggero. Il New York Times dice la sua sulla tragedia concentrandosi proprio sulla forma del Titan differente rispetto agli altri batiscafi che sono sferici. Proprio la forma, in questo caso, avrebbe giocato un ruolo fondamentale, difatti, essendo allungata non avrebbe distribuito benissimo la pressione, ma consentiva un numero maggiore di passeggeri. Questo potrebbe essere il primo errore, l’altro sarebbe da accreditare all’uso di alcuni materiali: il sommergibile imploso era stato realizzato in fibra di carbonio, ma solitamente nella costruzione di questi mezzi viene utilizzato il titanio, materiale più costoso rispetto a quello precedente.
Un altro dettaglio, però, fondamentale è che il Titan era costruito con parti in titanio, ma anche qui gli esperti hanno chiarito un altro aspetto anomalo. L’utilizzo di materiali diversi, difatti, non sarebbe una scelta adeguata perché non tutti rispondono alla pressione allo stesso modo.
Al momento si tratta solo di ipotesi sulla terribile tragedia costata la vita a cinque persone, pilota compreso. Per stabilire con certezza le cause ci vorranno ancora diversi mesi: gli inquirenti stanno analizzando i resti e del sommergibile imploso ad una profondità di circa 3mila metri al largo di Terranova, in Canada.