CIVITANOVA – Viene dedicata ai mestieri e alle arti la sesta edizione di Rive Festival.
La manifestazione è stata presentata questa mattina dall’assessore alla Cultura Maika Gabellieri, dal presidente TDiC Aldo Santori, dalla consigliera TDiC Michela Gattafoni e dal direttore artistico Giorgio Felicetti. “Primo festival culturale che inaugura la stagione estiva – afferma Gabellieri – Si preannuncia un'edizione molto bella che, tra le numerosissime proposte, prevede la partecipazione collaborativa anche di imprenditori del territorio”. Prosegue Santori: “Rive è un cantiere di idee e progetti, ed è caratterizzato dal forte coinvolgimento e collaborazione della città, dall’interessamento e la partecipazione dei cittadini, non solo civitanovesi”.
Tre giorni di programmazione, da venerdì 6 luglio a domenica 8, “con l’ipotesi di aggiungere un prologo – dichiara Felicetti – . C’è un grande fermento intorno a Rive: ci sono associazioni culturali e imprenditori che stanno organizzando numerosi progetti. Per la prima volta ci sarà la collaborazione con Civitanova Danza ed è previsto il ritorno in Città Alta”.
La manifestazione si concentra sulle tematiche legate ai lavori, di cui i mestieri e le arti sono il primo capitolo: le professioni, le passioni, il mestiere di vivere e l’arte di divertirsi, le opportunità che il territorio e la società offrono alle nuove generazioni, le eccellenze del territorio che collaborano con Rive. Nei luoghi del Festival – Civitanova Alta, il lido Cluana, l’area portuale e il varco sul mare – sono previsti spettacoli per grandi e per bambini, concerti di musica d’autore, incontri con personaggi della società, scrittori, giornalisti, installazioni artistiche, appuntamenti scientifici, biolaboratori, cinema e video, cucina biologica e mostre. Tra gli eventi da non perdere Micropolis, un reportage su Civitanova Marche, la città del presente, in esclusiva per Rive, del fotografo specializzato in street photography Claudio Colotti.
“Un progetto fotografico di lungo respiro – conclude il direttore artistico -, un anno di lavoro sulle strade cittadine, teso a documentare il mutamento del tessuto sociale e l’evoluzione del lavoro che ha investito una città collocata sulla costa marchigiana come Civitanova. La crisi dell’entroterra, i fenomeni migratori, e per ultimo il sisma del centro Italia, ne hanno fatto la realtà più popolosa della provincia di Macerata, conferendole un respiro quasi metropolitano. Nel lavoro di Colotti si è cercato di restituire alla città il suo volto cosmopolita, con tutte le sfumature dell’umanità che la abita, specie con i tanti ragazzi della Generazione Z”.