La tricopigmentazione è una tecnica moderna di camouflage della calvizie, un trattamento estetico per simulare e/o infoltire i capelli sulla propria testa.
Si tratta di un metodo indolore ed efficiente sotto tutti i punti di vista per combattere a livello estetico la perdita dei capelli.
Purtroppo il web, la maggiore fonte dalla quale prendiamo informazioni, pullula di fake news e molte persone che potrebbero attingere a questo trattamento si scoraggiano e non lo prendono seriamente in considerazione.
Questo articolo nasce dalla necessità di fare chiarezza su cos’è e cosa non è la tricopigmentazione, in modo tale da rendere il trattamento più trasparente agli occhi di chi è interessato.
La tricopigmentazione non è un tatuaggio
Il primo mito da sfatare è quello che associa la tricopigmentazione al “tatuaggio per capelli”. Di fatto, ad accomunare i due trattamenti c’è esclusivamente il principio di inserire un pigmento sotto la pelle, ma le differenze tra le due tecniche sono piuttosto considerevoli.
Le più grandi differenze tra tricopigmentazione e tatuaggio sono:
- la composizione del pigmento utilizzato
- la forma dell’ago e la profondità con la quale perfora la pelle
- il numero di battute e la taratura che caratterizzano i macchinari utilizzati in entrambe le tecniche
Inoltre, la tricopigmentazione non è assolutamente invasiva come si può credere e può essere effettuata in modalità permanente o semipermanente. Per questo motivo è importante sapere che l’effetto non dura per sempre in quanto, anche nel caso del trattamento permanente, dopo diversi anni il pigmento tende a schiarirsi.
Molto dipende dalla propria pelle e dalla costanza e dedizione che si pone alla cura della propria cute.
Non bisogna essere calvi per sottoporsi alla tricopigmentazione
È falsa anche la credenza che se non si è completamente calvi, non ci si può sottoporre alla tricopigmentazione.
Questo trattamento estetico non è stato ideato soltanto per rimediare esteticamente alla calvizie, ma anche per correggere imperfezioni della cute come cicatrici, alopecia o diradamento dei capelli.
Di conseguenza, uomini e donne possono beneficiare della tricopigmentazione sia su tutto il cuoio capelluto che soltanto in alcune zone specifiche; per sistemare delle anomalie come cicatrici o alopecia a livello estetico, ma anche per riempire zone della testa che presentano una scarsa densità di capelli.
Se ci si sottopone alla tricopigmentazione bisogna radersi ogni giorno?
Anche questo è un errore. Molte persone credono che, una volta effettuato un trattamento di tricopigmentazione, dovranno stare attente a rasarsi ogni giorno per preservare un effetto naturale e uniforme.
Non c’è assolutamente bisogno di radersi tutti i giorni, ma semplicemente ogni volta che il capello cresce di nuovo, quindi, con una media di tre o quattro giorni alla settimana.
Inoltre, infine, è bene chiarire che il risultato di un buon trattamento di tricopigmentazione è un effetto totalmente naturale. La riproduzione del disegno dei capelli rispecchia esattamente il diametro dei capelli naturali.
A seconda dell’effetto che si decide di applicare sulla propria testa – rasato o densità -, il risultato finale è sempre caratterizzato da una tridimensionalità ottenuta attraverso l’illusione ottica di una corretta applicazione del pigmento.