MACERATA – Turbativa d'asta: tre imprenditori e un ex finanziere nei guai.
L'operazione, scattata alle prime ore dell’alba, ha visto impegnati tutti gli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria di Macerata per l’esecuzione di diverse perquisizioni locali e di tre misure interdittive, per la durata di mesi 8, nei confronti dei rappresentanti legali di altrettante società.
Il reparto della Guardia di Finanza ha individuato e segnalato alla Procura della Repubblica di Macerata un sodalizio di tre imprenditori operanti nel settore degli appalti e delle costruzioni, ritenuti responsabili di sistematiche turbative d’asta. In particolare, gli imprenditori coinvolti, concordando la forbice entro la quale offrire il maggior ribasso, riuscivano ad aggiudicarsi, con assoluta certezza, la maggior parte degli appalti pubblici indetti nella provincia di Macerata e zone limitrofe. Le imprese aggiudicatarie, successivamente, cedevano in subappalto le opere ad imprese colluse, al fine di ottenere la spartizione, tra il sodalizio, dei lavori appaltati.
L’attività investigativa, avviata da oltre un anno, ha permesso di accertare fattispecie di turbativa d’asta su diverse procedure di gare pubbliche esaminate, indette tra il 2014 e il 2016, principalmente nelle provincie di Macerata, Fermo, Ancona e Perugia, e relative ad appalti di lavori pubblici per oltre 26 milioni di Euro.
Nel corso delle indagini è stato, inoltre, scoperto un caso di corruzione posto in essere da un militare della Guardia di Finanza, all’epoca dei fatti in servizio a Macerata, e da diversi mesi in congedo assoluto. Nel dettaglio, è stato accertato come quest’ultimo abbia rivelato, dietro compenso di almeno 40 mial euro, notizie ed informazioni, sulle quali vigeva il segreto investigativo, ad uno degli imprenditori indagati, in tal modo vanificando le ulteriori attività investigative in corso.
Accogliendo la specifica richiesta formulata dalla Procura della Repubblica, il GIP presso il Tribunale di Macerata ha emesso l’ordinanza cautelare oggi eseguita, concernente il divieto di esercitare la professione di imprenditore, nonché di ricoprire uffici direttivi in imprese, per la durata di 8 mesi a carico dei tre imprenditori maceratesi, ritenuti responsabili dei reati associazione per delinquere, turbata libertà degli incanti, falsità ideologica, ed emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti nonché, per uno dei tre, di corruzione e concorso in rivelazione di segreto d’ufficio.
Nei confronti dell’ex finanziere, con la stessa ordinanza, è stata eseguita la misura cautelare reale del sequestro per equivalente della somma, ritenuta profitto dei reati ascrittigli: corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio.