PORTO RECANATI – Da alcuni giorni, i Carabinieri della Stazione di Porto Recanati, coordinati dalla Compagnia di Civitanova Marche, tenevano d’occhio i movimenti di due giovani pakistani che si muovevano nel centro della cittadina di Porto Recanati con fare sospetto, incontrando personaggi particolari. Ieri il blitz.
Nella tarda serata, infatti, avuto il sentore che i due giovani, di origine pakistana, potessero custodire un carico importante di stupefacente, i Carabinieri del locale Comando, hanno deciso di entrare in azione e, dopo aver fermato uno dei due che aveva poco prima consegnato due dosi di stupefacente ad un 25enne di Ancona, hanno proceduto al fermo dello spacciatore ed alla successiva perquisizione dell'abitazione dove c'era anche l'altro pakistano, rinvenendo circa un chilo di eroina, oltre quindici chili di sostanza da taglio nonché materiale vario per il confezionamento, molto denaro contante, considerato provento della vendita dello stupefacente, oltre a computer, macchine fotografiche ecc.
Quello che si sono trovati davanti i militari non era solo un appartamento di spacciatori, ma bensì un vero e proprio deposito di droga e di materiale per il confezionamento e la vendita.
Un duro colpo al traffico di sostanze stupefacenti della cittadina rivierasca che probabilmente riforniva anche i paesi vicini, scoperto anche grazie alla collaborazione della cittadinanza che ha segnalato i primi movimenti sospetti, vero esempio della "sicurezza partecipata" dove non solo le forze dell'ordine ma anche le altre istituzioni e sopratutto i cittadini partecipano al controllo del territorio.
Le operazioni hanno impegnato i carabinieri tutta la nottata. I due pakistani, di 21 e 26 anni, anni sono stati tratti in arresto e portati al carcere di Camerino. Il tossicodipendente sorpreso ad acquistare lo stupefacente e' stato segnalato alla prefettura come assuntore ed è stato sanzionato per guida sotto l'effetto di stupefacente.
L’operazione ha permesso anche di acclarare che gli spacciatori di stupefacente, in Porto Recanati, utilizzano siti e metodologie diverse da quelli in precedenza individuati e scoperti, spingendosi fino al centro cittadino.
Sono in corso gli accertamenti per risalire ai proprietari del materiale elettronico in quanto ritenuto provento di furti e dato agli spacciatori in cambio dello stupefacente.