LAVORO – USA, Australia, Canada e Inghilterra. Sono queste le mete più gettonate da chi desidera andare all’estero per motivi di studio o lavoro: scopi per i quali è necessario ottenere l’apposito documento di ingresso o, per viaggi più lunghi di tre mesi, il Visto.
Come si chiamano i permessi e i Visti di questi Paesi? E cosa comportano?
Gli USA e l’ESTA
Come è noto a molti, il documento di ingresso per gli Stati Uniti si chiama ESTA e nello specifico è un documento elettronico collegato al proprio passaporto: vale solo per soggiorni che non durino più di 90 giorni. Oggigiorno l’ESTA ha il vantaggio di poter essere richiesto anche online: una procedura che consente non solo di non dover inviare il proprio passaporto all’ambasciata, ma anche di non dover apporre alcuna etichetta sul passaporto stesso. Bisogna, però, considerare che per soggiorni più lunghi di tre mesi è necessario richiedere il Visto per gli Stati Uniti: che sia per lavoro, o sia per lo studio, la persona che richiede il Visto deve essere già in possesso di alcuni specifici documenti rilasciati dal dipartimento competente negli Stati Uniti.
Il Canada e l’ETA
Anche il Canada negli scorsi anni ha introdotto il suo equivalente dell’americano ESTA: si chiama ETA e anche in questo caso è valido solo persoggiorni di lavoro, o di piacere che non durino più di tre mesi. Inoltre, anche l’ETA dà la possibilità di essere ottenuto tramite una pratica online per chi è in possesso di passaporto elettronico.
In tutti gli altri casi, è possibile richiedere il Visto per il Canada da non-immigrante per i viaggiatori che si recano nel Paese per turismo, visita familiare, studio elavoro temporaneo. Le richieste sono completamente online – salvo nel caso di possessori di alcuni passaporti che devono andare a Roma per lasciare le impronte digitali – e devono essere fatte in conformità alle normative del CIC, il Dipartimento di Citizenship and Immigration Canada.
L’Australia e la E-VISITOR
Anche l’Australia ha il suo documento elettronico per l’ingresso nel Paese. Si tratta dell' E-Visitor e viene collegato al proprio passaporto elettronico, dopo la necessaria procedura online.
L’E-Visitor è valido per 12 mesi e consente di rimanere in Australia per un massimo di 90 giorni per ogni visita, con la possibilità di entrare e lasciare l’Australia tutte le volte che si desidera durante i 12 mesi di validità del documento. Con un E-Visitor si può andare in vacanza, visitare gli amici e la famiglia o effettuare viaggi di lavoro, ma non lavorare.
Se si vuole lavorare in Australia bisogna richiedere altri tipi di visto, come il Visa Visitor: un visto temporaneo che consente un soggiorno in Australia fino a 3, 6 o 12 mesi.
Il Regno Unito: incognita sul futuro?
Per il momento, viaggiare verso lo United Kingdom non richiede nessun tipo di permesso specifico: modifiche, però, potrebbero entrare in vigore a seguito dell’applicazione della Brexit, prevista dal 29 marzo 2019.
Tuttavia, per chi progetta una permanenza lunga in Inghilterra, Galles, Scozia o Irlanda del Nord è necessario il Visto: la procedura prevede anche di fissare un appuntamento a Roma per le impronte digitali.