MARCHE â Mollo tutto e vado in vigna. Eâ la scelta fatta da diversi imprenditori che la Coldiretti Marche ha raccontato al Vinitaly, a conferma di una tendenza al ritorno dei campi che vede proprio il vino tra i settori piĂš gettonati.
Nicola Splendiani faceva lâimpiegato di banca, con unâassunzione a tempo indeterminato. A cambiare la sua vita è il terremoto de lâAquila. Al di lĂ delle sue origini aquilane, questo tragico evento lo ha fatto riflettere anche sui "sogni che non avevo realizzato". Dice addio al posto fisso in banca e, con la moglie Giusy, decide di ârimettere in funzioneâ alcuni terreni abbandonati di proprietĂ della famiglia di lei, ad Ancona. Nasce cosĂŹ lâazienda Podere Giustini, con una produzione di vini Doc e la curiositĂ di unâetichetta dove viene raccontata una tragica storia dâamore nella seconda guerra mondiale. Massimo e Pascale Palmieri lavoravano a Milano, lui come tour operator, lei come addetta al marketing di una grande azienda di articoli sportivi. Allâimprovviso decidono di molare tutto e inventarsi una nuova vita, stavolta in campagna. Scelgono (lui pugliese, lei francese) le Marche e trovano un terreno a San Marcello, lungo la Vallesina, in provincia di Ancona. Si parte da un casolare abbandonato e da un campo coltivato a cipolle che in poco tempo âtrasformanoâ in una agriturismo ecosostenibile e in un vigneto di Lacrima di Moro dâAlba e Verdicchio Doc.
Dalla Borsa di New York alle campagne di Senigallia è, invece, il percorso seguito da Manuel Giobbi. Fino a quattro anni fa lavorava come trader finanziario, quindici ore al giorno incollato al computer. Poi arriva lâidea di dire addio ai mercati e utilizzare alcuni terreni di famiglia per provare a farne un lavoro. Parte cosĂŹ la produzione di vino Rosso Piceno e Lacrima di Morro dâAlba, che ottiene subito riconoscimenti, oltre che di olio. Il tutto venduto direttamente in azienda e attraverso lâe-commerce.
Nico Speranza viveva, invece, a Verona, dove lavorava nel settore della progettazione tecnica. Poi la scelta di mollare tutto e tornare nelle Marche, scegliendo il settore del vino per avviare la propria attivitĂ e realizzando una cantina ecocompatibile.Realizza cosĂŹ un impianto geotermico e uno fotovoltaico, che consentono anche un abbattimento dei costi e delle emissioni di anidride carbonica, mentre rame, zolfo e micro-ossigenazione tutelano la qualitĂ di uve e nettare di Bacco prodotti nellâazienda vinicola, battezzata Vittorini.