MARCHE – “Oggi sempre di più il vino e il cibo italiano sono al centro dell’attenzione dei consumatori di tutto il mondo. Vinitaly rappresenta un evento significativo per rafforzare l’immagine di qualità delle Marche”.
Con queste parole il governatore Luca Ceriscioli ha inaugurato questa mattina a Verona lo stand della Regione Marche, che ospiterà per i quattro giorni di Vinitaly (in programma fino a mercoledì 18) 141 azien
L’aggregazione è la chiave di volta delle Marche, che ha scommesso con convinzione sulla viticoltura biologica e di qualità, e che in questa edizione di Vinitaly celebrerà i primi 50 anni del Verdicchio dei Castelli di Jesi e del Rosso Piceno. Per Antonio Centocanti, presidente di IMT, “è fondamentale superare le divisioni e abbracciare il concetto che il vicino di casa non è il concorrente, perché nel mondo c’è spazio per tutti. La missione – che stiamo perseguendo – è stare uniti, unire le forze, valorizzare l’agroalimentare che dopo la crisi è stato uno dei segmenti a trascinare l’economia marchigiana”.
Opinioni condivise anche da Giorgio Savini, presidente del Consorzio Vini Piceni, allineato sulla necessità di sostenere le esportazioni attraverso missioni condivise e il traino fondamentale di wine&food. “Anni fa miravamo a questo progetto di considerare le Marche come voce unica e oggi ci siamo riusciti – ha dichiarato –. Per distinguerci dobbiamo fare produzione di nicchia, procedendo allo stesso tempo sulla strada della distintività e della qualità, che negli anni si è molto elevata”.
L’assessore all’Agricoltura e vicepresidente delle Marche, Anna Casini, ha indicato la strada per rafforzare l’export, senza dimenticare che un anno fa, proprio al Vinitaly, le regioni stabilirono di donare alle Marche il 3% delle loro dotazione del Programma di sviluppo rurale alle zone terremotate, contro il 2% stabilito. “Una decisione che ha portato alle Marche 159 milioni di euro di solidarietà, ha affermato Casini.