ECONOMIA – Una crescita del 12,8% in cinque anni (dal 2012 al 2017) per le enoteche delle Marche con la presenza di 167 “oasi del vino” in tutta la regione.
È quanto emerge da un’analisi di Coldiretti e della Camera di commercio di Milano dalla quale si evidenzia la crescente attenzione alla qualità negli acquisti di vino che è diventato una espressione culturale da condividere con amici e parenti. Tra le province è quella di Ancona, con 57, a guidare la classifica delle presenze sul territorio seguita da Pesaro Urbino (35), Macerata (31), Ascoli (25) e Fermo (19). Il Fermano è l’area con il più alto incremento percentuale (35,7%) mentre se guardiamo ai singoli punti vendita in testa c'è Pesaro Urbino (+6). L’incremento delle Marche è in linea con il dato nazionale (+13%) dove “forte – precisa la Coldiretti – è la presenza femminile con le donne alla guida di più di una enoteca su quattro (27%) mentre il 12% delle sono gestite da giovani. Una tendenza che conferma una decisa svolta verso la qualità con il vino che è diventato l’emblema di uno stile di vita “lento”, attento all’equilibrio psicofisico che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre all’assunzione sregolata di alcol”. “Lo dimostra – precisa la Coldiretti – il boom dei corsi per sommelier, ma anche il numero crescente di giovani ci tiene ad essere informato sulle caratteristiche dei vini e cresce tra le nuove generazioni la cultura della degustazione consapevole con la proliferazione di wine bar e un vero boom dell’enoturismo. È in atto una rivoluzione sulle tavole degli italiani con i consumi di vino che dopo aver raggiunto il minimo a 33 litri pro capite nel 2017 hanno invertito la tendenza con un aumento record degli acquisti delle famiglie del 3%, trainato dai vini Doc (+5%), dalle Igt (+4%) e degli spumanti (+6%) mentre calano gli acquisti di vini comuni (-4%).