ATTUALITA' – Permesso di soggiorno, certificato di residenza e stato di famiglia, ma anche carta di identità, certificato contestuale e certificato di matrimonio.
Oltre a certificato di nascita, dichiarazione del datore di lavoro, contratto di lavoro o dichiarazione di frequenza: questi sono solo alcuni dei numerosi documenti che spesso vengono richiesti al momento di ottenere un Visto per l’Estero.
Cosa fare quando si incappa in questa richiesta? È proprio necessario farli tradurre?
La traduzione? È un obbligo legale
Spesso quando si tratta di fare un passo importante come richiedere un Visto per l’Estero – in previsione di viaggi, o trasferimenti permanenti – viene richiesta una precisa documentazione in lingua: ovvero, non è possibile presentare i documenti in italiano, ma è necessario farli tradurre nella lingua del Paese ove ci si sta recando. Questo rappresenta un passo irrinunciabile sulla strada dell’ottenimento del Visto.
Tradurli, però, per alcuni può rappresentare un’impresa: e il fai-da-te è altamente controproducente.
Meglio rinunciare al fai-da-te
Tra chi si affida alle prestazioni di mezzi online come Google Translate e chi chiede a un amico che ha studiato lingue «un piccolo favore», il rischio di errore è dietro l’angolo: con tutta la buona volontà di chi ci vuole aiutare, bisogna sempre da ricordare che la burocrazia ha un linguaggio tutto suo e che perciò è sempre meglio affidarsi ai professionisti. Basti pensare che documenti come la comunicazione unica di lavoro, la visura della Camera di Commercio o il bilancio di società sarebbero documenti già complicati nella propria lingua madre, immaginiamo come sarebbe produrli e tradurli in lingua straniera.
Traduzione e Visto: tutto in uno
Meglio allora affidarsi a professionisti: non solo persone che conoscano la lingua, ma che sappiamo anche capire cos’è il documento che devono tradurre, in modo da applicare tutte quelle necessarie accortezze e sfumature richieste dal linguaggio burocratico.
In questo senso, oggi ci sono molti operatori privati che offrono questo servizio. Tra questi, il C.A.V di Milano è uno dei più raccomandati: non solo perché ha al suo interno personale madrelingua inglese (la lingua più usata per eccellenza quando si tratta dell’estero), ma anche perché contestualmente alla traduzione, il C.A.V. si occupa di portare avanti l’intera pratica del Visto, andando così a ottimizzare tempi e costi ed ottenendo un servizio all inclusive.