PORTO POTENZA PICENA – Dopo 40 anni vissuti in ospedale avranno una casa tutta per loro.
Una casa 'intelligente' che permetterà a Giovanni detto “Ciccio”, 56 anni, Fortunato, 55 e Marco, 54, di vivere in autonomia. L’abitazione, inaugurata questa mattina all'interno del Santo Stefano, è stata realizzata partendo dalle esigenze dei tre ex pazienti. E' dotata di una serie di oggetti smart che faciliteranno le loro attività quotidiane.
Il taglio del nastro della casa, al quale hanno preso parte il Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, il Sindaco di Potenza Picena Francesco Acquaroli e numerose altre autorità, è stato preceduto dalla presentazione del percorso che ha portato alla realizzazione della casa domotica il cui progetto rappresenta una delle concretizzazioni del più ampio progetto denominato “Pass” che, con Santo Stefano capofila, ha partner la Regione Marche, Unicam,due centri di ricerca e sviluppo tecnologico (Meccano e Cosmob) e un importante pool di aziende operanti in settori merceologici differenti.
La “smart home” di Giovanni, Marco e Fortunato è stata arredata, tra l’altro, con una cucina dai pensili e dal piano di lavoro modulabili (si abbassano e si alzano); una poltrona con sensori in grado di monitorare i parametri fisiologici (peso corporeo, pressione arteriosa, frequenza cardiaca, quantità di ossigeno nel sangue) e di integrarsi a una piattaforma di telemedicina per effettuare tele-visite remote in videocomunicazione con il medico. Anche la vasca da bagno ha delle peculiarità modulabili alle esigenze dei tre inquilini.
Per i tre ex pazienti tutto ciò rappresenta un cambiamento “epocale” nella loro vita. Da sempre, a causa di gravi patologie, hanno vissuto all’interno dell’Istituto Santo Stefano, oggi struttura sanitaria leader nella riabilitazione di pazienti con cerebrolesioni o disabilità motorie, in passato clinica che ospitava persone con gravi disabilità congenite, non in grado di vivere in casa con i propri familiari.
Così Giovanni, Fortunato e Marco sono cresciuti nei lunghi corridoi, giocando tra le barelle. Ma, col tempo, è emersa la necessità e il desiderio di diventare autonomi e indipendenza.
“Non avremo mai creduto di poter avere questa possibilità nella nostra vita – raccontano Giovanni, Marco e Fortunato, che vedono coronato quello che per loro, fino a qualche tempo fa, era un sogno – ringraziamo tutti coloro che hanno consentito tutto ciò”.
“Il salto di qualità che avranno nella loro vita Giovanni, Marco e Fortunato – ha spiegato Enrico Brizioli, Amministratore Delegato del Gruppo Santo Stefano Riabilitazione – è una parte, importante e molto bella, di un progetto tuttavia più grande, innovativo e ad ampio respiro. All’interno della casa, infatti, abbiamo allestito anche un laboratorio che dovrà consentire a pazienti con gravi disabilità, ai loro familiari e caregiver, di provare e testare tecnologie che potrebbero essere preziose per una loro progressiva indipendenza, una volta rientrati nell’ambiente domiciliare. La casa potrà in futuro diventare una sorta di “ponte” tra gli ambienti della nostra struttura, ad alta intensità assistenziale e complessità organizzativa, e il domicilio del paziente”.
“E’ molto interessante questa prospettiva che Santo Stefano ha adottato oramai da tempo – ha detto il Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli – di investire in una tecnologia che sia finalizzata ed applicata al miglioramento della qualità della vita e dell’assistenza”.
“Appena pochi mesi fa – ha detto il Sindaco Acquaroli – eravamo qui in Santo Stefano per inaugurare il nuovo padiglione. Ora ci ritroviamo nuovamente qui per questa ulteriore iniziativa. Tutto ciò è specchio di quanto questa azienda del nostro territorio sia in attiva”.